La Giunta della Regione Lombardia, su proposta della vicepresidente e assessora al Welfare, Letizia Moratti, ha approvato un provvedimento che garantisce alle residenze sanitarie assistenziali (rsa) e alle strutture socio-sanitarie, a titolo di ristoro, quasi 200 milioni di euro. Lo ha riferito in una nota la stessa Regione, spiegando che “circa 100 milioni sono in attuazione della legge regionale n. 24/2020, 80 milioni per i ristori secondo quanto stabilito dal ‘Decreto legge Ristori’ e circa 17 milioni di euro per le ‘maggiori produzioni’ nel 2020”. Le Ats stanno per inviare ai circa 2.150 enti beneficiari delle misure, un fac-simile da compilare che va ‘rispedito’ entro e non oltre il 17 maggio. Si tratta di centri per anziani, per disabili, per persone con problemi di salute mentale e colpite da vari generi di dipendenze, ma anche strutture che erogano cure palliative o che rivolgono la loro attenzione all’area materno-infantile.
“È una delibera che va incontro alle innumerevoli richieste che ci sono arrivate negli ultimi mesi dalle direzioni delle Rsa, delle loro rappresentanze e di tutte le altre strutture. Una domanda che non ci lasciava e non ci ha trovati sordi o insensibili” ha dichiarato Moratti, ricordando che “la pandemia ha messo a durissima prova le rsa e i loro operatori” e che “c’è bisogno di una nuova ripartenza e abbiamo lavorato per assicurarla”. “La delibera consente, nel quadro delle risorse già stanziate, di presentare domanda per ottenere i ristori previsti a fronte dell’emergenza Covid, nel quadro della normativa regionale e nazionale – ha precisato Moratti – così da favorire il sostegno diretto alla continuità dei servizi sul territorio e alla presa in carico dei soggetti fragili”.
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