Da antifascista liberale, cresciuta ed educata in una famiglia antifascista, cugina di due martiri partigiani liberali, dico basta all’ingerenza degli eredi comunisti che, dall’alto della loro appartenenza ad un partito grondante di sangue, vorrebbero segnare linee guida comportamentali a chi professa idee non condivise “Ci uniamo alla voce dell’Anpi e del nostro deputato Emanuele Fiano: la ministra Lamorgese vieti la manifestazione dei nostalgici del fascismo, prevista per domenica a Dongo. Non è tollerabile che, dopo 76 anni, si conceda ancora spazio a chi vuole celebrare un’ideologia sconfitta dalla storia, la cui apologia è reato e punita dalla legge”. E’ quanto ha dichiarato in una nota la segretaria metropolitana del Pd di Milano, Silvia Roggiani. Ma se aborro saluti romani e raduni nostalgici, in eguale misura detesto pugni chiusi, bandiere rosse e inni comunisti.
Ma quante volte le manifestazioni e le piazze sono state segnate dai simboli rossi? E ancora fa sorridere un Sala allora candidato che per sancire l’appartenenza alla sinistra alzava il pugno chiuso con la maglietta del Che. Allora, cara Lamorgese vieti l’odio dei Centri sociali inneggianti a una cultura che si rifà ad un sanguinario come Stalin condannato dalla storia. Vieti tutta la retorica strumentale antifascista per un fascismo che per fortuna non c’è più. O le fanno paura, cara Roggiani, tre gatti che si riuniscono e passano inosservati perché non rappresentano alcuna minaccia?
Anna Ferrari
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