serie A

Il commento di Luciano: 34a giornata di serie A

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Buongiorno amici sportivi, siamo sempre più vicini al traguardo del campionato, e per buona parte alcuni verdetti si possono considerare ormai certi, specie in alto. L’Inter, infatti, ha vinto anche a Crotone e deve soltanto aggiungere 1 solo punto nelle prossime partite. Vincente anche il Milan che batte il Benevento di Inzaghi e riconquista la seconda posizione, in attesa dei risultati di domenica.

I 3 anticipi del sabato, oltre i risultati di Inter e Milan, vedono un prezioso pareggio (1-1) dello Spezia in casa del VeronaSalcedo sblocca il risultato all’86’ portando in vantaggio l’Hellas, i liguri di Italiano trovano il pareggio al minuto 86 grazie a un guizzo di Saponara. Il risultato fa felice la squadra ligure che conquista un punto preziosissimo in ottica salvezza e si porta momentaneamente a +3 sul terzultimo posto. Il Verona di Juric, che cala vistosamente nel finale dopo avere giocato una buonissima gara per un’ora, interrompe la striscia di 4 sconfitte di fila.

Crotone è di scena l’Inter, che insegue e raggiunge la vittoria (2-0) portandosi ad un solo punto dalla certezza matematica dello scudetto. Non è stata una partita scontata, l’Inter ha faticato per un tempo abbondante per abbattere la resistenza della squadra di Cosmi. Alla fine, la differenza di potenziale che vede le due squadre ai due estremi della classifica, ha emesso comunque quella sentenza che tutti si aspettavano. A conti fatti, risultato che sta certamente stretto alla squadra di Conte, che oltre ai 2 gol e due pali colpiti da Lautaro e Lukaku, ne ha visto annullare un altro dello stesso Lukaku dalla VAR (fuorigioco impercettibile), e sarebbe stato il primo raddoppio. Decisiva una rete da fuori area del neo entrato Eriksen al 69′ (assist di Lukaku). Raddoppio nel recupero di Hakimi (assist di Barella). La squadra di Conte certifica la retrocessione in Serie B dei calabresi e si avvicina alla matematica certezza della vittoria dello scudetto. Soltanto l’Atalanta domenica aveva in mano la possibilità di rinviare di un turno la festa nerazzurra, battendo il Sassuolo, in caso contrario nerazzurri scudettati per la 19esima volta.

Çalhanoglu nel primo tempo, Theo Hernandez nel secondo,  Benevento ko e il Milan riparte, uscendo dalla crisi generata da due sconfitte di fila, tornando a vincere e portandosi con un triplo salto mortale da solo al secondo posto della classifica, in attesa naturalmente degli impegni di Atalanta, Juve e Napoli. Il Benevento dell’ex Pippo Inzaghi lotta coraggiosamente, tenta di giocarsela ad armi pari, ma torna a casa da San Siro con un 2-0 che suona quasi come una sentenza. Ha qualche palla gol per tenere in piedi la partita, ma al contempo viene più e più volte salvato da Montipò, protagonista come lo era stato contro la Juventus. Questa volta inutilmente. E così, se il Milan riprende la corsa alla Champions League che promette scintille, il Benevento rimedia l’ennesimo ko di un periodo nero, il quarto nelle ultime 5 giornate. E ora ha alle porte il match da 6 punti contro il Cagliari.

La Lazio va, e vince ancora (4-3) col brivido nel finale, ma la squadra di Inzaghi infila la 14esima vittoria nelle ultime 17 partite di Serie A: meglio di lei solo Inter e Atalanta. Una ricorsa al posto Champions che resta vivissima grazie al 4-3 sul Genoa con cui i biancocelesti volano a -2 dalla Juve. Partita pirotecnica all’Olimpico, con la Lazio che domina il primo tempo e passa grazie a Correa e al 149° gol di maglia biancoceleste di Immobile (che eguaglia così il record di Piola). Nella ripresa però il Genoa non si dà per vinto e prima riapre subito la partita grazie all’autogol di Marusic, e poi incendia il finale. La doppietta di Correa e la rete di Luis Alberto non spengono infatti le velleità degli uomini di Ballardini, che negli ultimi 10 minuti accorciano con Scamacca e Shomurodov. La Lazio però resiste fino al recupero, infilando così, appunto, un successo preziosissimo che mette pressione a Juventus e Napoli nella lotta a un posto in Champions League.

Al Mapei stadium di Sassuolo, l’Atalanta cerca la vittoria per restare agganciata al secondo posto e confermare la bontà del suo organico, modellato da Gasperini su una dimensione ormai consolidata di primo piano, non solo in Italia. Primo tempo divertente, segnato dall’espulsione di Gollini per un fallo da ultimo uomo su Boga al 24′. Ma l’Atalanta non è squadra che si barrica intimorita dall’inferiorità numerica, i nerazzurri hanno continuato a costruire, trovando un meritato vantaggio al 33′ con una rete di Gosens, e addirittura trovando anche il raddoppio al 46′ con Zapata, ma il gol viene annullato per fuorigioco di Hateboer.

Match imprevedibile, Berardi pareggia al 51′ su calcio di rigore, ma l’episodio decisivo è al 76′, con Pairetto che espelle Marlon e concede un rigore all’Atalanta, poi malamente sprecato da Luis Muriel. In virtù di questo pareggio la Dea vola a quota 69 punti, laureando l’Inter Campione d’Italia.

È il minuto 94 di Napoli-CagliariDuncan fa partire il lancio della disperazione per Nandez, che da pochi passi batte di prima intenzione Meret. È il gol che regala un insperato e clamoroso 1-1 ai sardi. E cambia la giornata di mezza serie A, ad iniziare dal Napoli, che frena sul più bello nella corsa alla Champions League. Il Cagliari fa un altro passo fondamentale verso la salvezza. E poi Milan, Juventus, Atalanta, Lazio, Benevento e Spezia, tutte coinvolte nelle zone alte e basse della classifica. Onore e merito al Cagliari, che si presenta senza João Pedro (diffidato e risparmiato da Semplici in vista dello scontro diretto di Benevento) e sembra destinato a un ruolo di mera vittima sacrificale. E dito puntato contro il Napoli, che dopo il vantaggio quasi immediato di Osimhen ha il demerito di non chiudere i conti. Il nigeriano si vede annullare il raddoppio, mentre Demme colpisce la traversa. Ma un palo lo prende anche Zappa, e Meret è provvidenziale in più occasioni. Fino alla deviazione vincente di Nandez, che cambia tutte le carte in tavola e incendia le ultime tre giornate di campionato.

Ci sono giocatori che sembrano indifferenti al tempo, gli anni passano ma i gol continuano. Uno di questi, giocatore tra i più amati dell’Inter dopo il triplete, è Rodrigo Palacio, che ora veste la maglia del Bologna e il triplete lo festeggia ancora, proprio con una tripletta, nel giorno del ritorno dell’Inter allo scudetto. Fiorentina con l’amaro in bocca: 3-3 al Dall’Ara tra il Bologna e i viola. Partita elettrizzante e ricca di colpi di scena: toscani per tre volte in vantaggio (doppietta di Vlahovic e gol di Bonaventura) e per tre volte recuperati. Sempre con lo stesso copione: magia di Vignato, rete dell’argentino. Asse di fuoco, con la complicità di una più che discutibile retroguardia della formazione di Iachini. La Fiorentina non si allontana definitivamente dalla zona retrocessione (ora a -4), per Mihajlovic è praticamente fatta.

Allo stadio Friuli, l’Udinese sogna per 89 minuti almeno un pareggio che aveva in mano. Una Juventus impalpabile per oltre 80′ di gioco, raddrizza la pessima giornata di questo turno (ormai segnato da altri verdetti), caratterizzata dal vantaggio in apertura di partita firmato Nahuel Molina. Poi, all’83’ su punizione di Cristiano Ronaldo, fin lì tra i peggiori, viene deviata in area dal braccio di De Paul, paradossalmente il migliore. Dal dischetto CR7 realizza e replica di testa all’89’, 2-1 finale E’ balzo Champions da parte della band di Pirlo, che oltre all’Atalanta aggancia a quota 69 il Milan, prossimo avversario casalingo. Un autentico scontro diretto per i posti che contano, per l’Europa che conta.

In serata, ultimo incontro della domenica tra Sampdoria e Roma, con i blucerchiati in vantaggio per 1-0 nel primo tempo, grazie ad un pasticcio della Roma, che pure era partita con maggior pericolosità, sfiorando più volte il vantaggio. Ma la Samp guarisce presto dall’affanno iniziale e ribatte con vigore, andando a sua volta vicino al gol. Dzeko al 28′ insacca su servizio di Mkhitaryan, posizione di offside e gol annullato, ma la partita prosegue su toni vivaci e abbastanza equilibrati fino al 45′, quando  Fuzato serve Kumbulla che scivola, Thorsby conduce e serve per Adrien Silva che segna con un rigore in movimento.

La ripresa si presenta con ritmi rallentati, un secondo episodio di fuorigioco con gol annullato, ancora di Dzeko, ma al 67′ c’è il raddoppio sampdoriano: controllo e palla di Verre dalla trequarti, Jankto ha campo per entrare in corsa in area di rigore e con il sinistro supera Fuzato, 2-0. Due minuti più tardi, la VAR annulla ancora un gol alla Roma, sempre per fuorigioco, stavolta di Mayoral. Altro colpo di scena al 70′, su cross di Mancini tocco di braccio di Adrien Silva, autore del primo gol, e rigore per la Roma. Batte Dzeko, ma è evidente la sua giornata poco fortunata, il portiere della Samp intuisce e dice di no al bosniaco! La Roma appare ormai sfiduciata, e rischia negli ultimi secondi anche il terzo gol su incursione di Keità, che il portiere romanista Fuzato riesce a bloccare non senza problemi. Terza sconfitta consecutiva per la Roma , che ora si trova a leccarsi le ferite aggiunte dopo la batosta subita in Europa L. dal Manchester U, campionato da dimenticare.

Lunedì 3 Maggio alle 20,45 posticipo per l’ultima partita di questa giornata, Torino-Parma. Buona settimana a tutti, arrivederci alle prossime 4 giornate con l’Inter ormai già campione d’Italia e la lotta per le qualificazioni Champions ed Europa L., oltre alle ultime battaglie per la salvezza che vedono ben 6 squadre nello spazio di 5 punti.

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