Sala prometteva e oggi Rabaiotti e Granelli ignorano: si direbbe un gioco di squadra che non realizza un bel nulla, pensando ad altre valorizzazioni più o meno ideologiche che hanno il pregio di una grande risonanza mediatica. E così, nota Libero, in via Idro, l’area dove nel marzo 2016 (dopo 26 anni) venne sgomberato uno dei campi nomadi “autorizzati” più grandi della città, è una landa desolata. Ed è lecito chiedersi se anche laddove sorgeva fino a lunedì l’insediamento abusivo di via Bonfadini finirà allo stesso modo. E “Nonostante la bonifica effettuata da MM, l’area di via Idro dove c’era il campo rom è ancora zeppa di rifiuti e macerie. Il precedente di via Idro non lascia ben sperare. In più di cinque anni il Comune non è riuscito a farvi nulla. Ci sono voluti ben quattro anni e mezzo solo per realizzare la bonifica dell’area e la sua messa in sicurezza con una recinzione metallica. Opere che la società partecipata MM ha portato a termine nello scorso dicembre dopo alcuni mesi di via vai di ruspe e camion e una spesa di 505mila euro.”
Qui erano stanziate alcune delle villette dei rom cosiddetti regolari, in presenza di tonnellate di rifiuti e macerie. E qui hanno lasciato la sporcizia, e i resti in cui vivevano più di 120 persone. Oggi l’area, dovrebbe nominalmente essere sgombra, ma il facile accesso attraverso la recinzione fa presumere che qualcuno in realtà vi abiti, come testimoniano alcuni residenti. Sopravvive il rudere di una cascina, che sul retro ospita masserizie d’ogni genere. “La zona è sempre stata molto frequentata da podisti e ciclisti, e lo è ancora oggi, se non esistesse quello spazio di terra battuta diventata una discarica.
Nel luglio 2019, riferisce Libero, poche settimane dopo il suo insediamento, la giunta guidata da Giuseppe Sala si riunì presso la sede del Municipio 2, a Crescenzago, proprio per discutere le proposte per il rilancio del quartiere Adriano, storicamente uno dei più degradati tra quelli delle periferie milanesi. E tra i punti all’ordine del giorno c’era anche la sistemazione a verde dell’ex campo Rom…Ma quell’angolo di terreno con la Martesana da un lato e il Lambro dall’altra resta un buco nero al cui futuro il Comune non sembra assolutamente interessato.”