Un vero e proprio occhio elettronico in grado di guidare il team medico in sala operatoria, che evita l’incisione di sterno e costole dei pazienti che si sottopongono a operazioni di cardiochirurgica, attraverso un’incisione di 3 centimetri. Questa l’incredibile innovazione del Centro Cardiologico Monzino di Milano, che gli addetti ai lavori stessi definiscono “la nuova frontiera della cardiochirurgia mininvasiva endoscopica”; tramite una semplice e piccola incisione sotto al capezzolo per gli uomini, e sotto la mammella per le donne, è ora possibile trattare gravi e un tempo invasive patologie come i problemi alle valvole del cuore, i difetti congeniti e i tumori cardiaci. Un approccio innovativo che permette al chirurgo di operare senza mai togliere lo sguardo dallo schermo, ancora poco diffuso a livello europeo, quello utilizzato dalla struttura milanese, nello specifico dal dottor Emad Al Jaber, direttore dell’unità specializzata e unico medico in grado di farlo all’interno della struttura. “Il piccolo taglio laterale sostituisce la sternotomia, ovvero l’apertura dello sterno — spiega il dottore — così al paziente non rimane più una grande e brutta cicatrice in mezzo al petto”. Un’operazione che non migliora solamente il lato estetico, ma che permette al paziente di recuperare in tempi più brevi e con meno sofferenza e disagio, basti pensare che se con “un’operazione classica” non ci si può mettere al volante prima di due mesi, dopo questo genere di intervento i tempi si accorciano a due-tre settimane. Una diversa filosofia operatoria che va di pari passo con un cambio di visione, come spiegato da Gianluca Polvani, direttore del dipartimento di Chirurgia cardiovascolare: “È una cultura patient oriented: per il chirurgo c’è qualche scomodità in più, ma il paziente ci guadagna. Si tratta di un sistema sicuro e vantaggioso”.
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