Comune, Sardone: ex Caa via Novara, speso un milione in tre anni per 22 famiglie

Milano

“Ogni volta che si parla di inclusione, integrazione, autonomia abitativa e lavorativa, i fallimenti del Comune di Milano sono a dir poco imbarazzanti. Ho scoperto infatti che in tre anni, dal 2018 al 2020, è stato speso oltre un milione di euro per la gestione dell’ex Caa di via Novara (ora diventato Centro di ospitalità temporanea) che ha accolto complessivamente 341 persone dimettendone solo 95 (22 famiglie, di cui una ha volontariamente deciso di non continuare l’accoglienza e un’altra non ha aderito al percorso di autonomia): solo il 27% degli ospiti ha trovato una sistemazione dopo esser passato dal centro. Si tratta principalmente di nuclei famigliari di nazionalità romena, ma anche nordafricani, slavi, sudamericani; gli italiani che hanno trovato una casa dopo essere stati all’interno del centro sono stati 18 in tre anni, la stragrande minoranza rispetto al totale. Oltre al fatto che grazie alla sinistra i nostri cittadini vengono puntualmente scavalcati in tutti i capitoli sociali e di fatto discriminati, va sottolineato lo spreco di risorse che il Comune compie ogni anno per la gestione di questi centri che servono poco a nulla: lo dicono i numeri”.

Così in una nota Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega, in merito alla risposta dell’assessorato competente a una sua interrogazione sul tema, che spiega: “Il centro ha accolto in media 100 persone all’anno, il trend è addirittura in ribasso: se nel 2018 sono state dimesse 49 persone (di cui 36 romene), nel 2019 si è scesi a 10 e nel 2020 si è risaliti a 36 (di cui 26 romene). Tra le persone dimesse, inoltre, ne troviamo anche cinque a cui è stata interrotta l’accoglienza per una mancata adesione al percorso di autonomia. Altre famiglie hanno deciso volontariamente di non proseguire nel percorso di accoglienza. Ricordo inoltre i fallimenti dei due Centri di Autonomia Abitativa di via Marotta e via Brambilla : dal 2016 a oggi, su 148 nuove persone accolte (tutti stranieri) solo 47 hanno trovato casa chiudendo il percorso cominciato: praticamente il 30%; ancora meno le persone che hanno trovato lavoro, appena 32 in totale nei 5 anni considerati (21%). Per non dimenticare il Cat di via Sacile, costato due milioni di euro, e smantellato dopo che tra il 2016 e il 2018 su 405 ospiti ben 223 non avevano concluso il percorso di inclusione (il 55%, più della metà). Ora basta, la misura è davvero colma: la sinistra smetta di sperperare risorse per progetti fallimentari già sul nascere e si preoccupi delle fragilità con misure concrete, studiate e mirate, senza che a pagare il prezzo maggiore siano come al solito gli italiani, ormai vittime del razzismo targato Pd”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.