Così è se vi pare e il Verbo delle piste ciclabili venne realizzato. E non importa quale traffico “artificiale” abbia creato, quanta “ignoranza” abbia dimostrato non tenendo conto della complessità e delle esigenze di una città dedita al lavoro, perché pare essenziale per questa città la visione ideologica di un ambientalismo pressapochista che danneggia lo stesso ambiente.
Dichiarava Giorgio Goggi, già assessore all’urbanistica con Albertini, “Nell’ingenua presunzione di ridurre la mobilità si è operato un completo ribaltamento della consolidata tecnica internazionale che vuole che le zone 30 e le piste ciclabili siano poste nelle strade di quartiere, lasciando fluidificate le strade interquartiere e fra le città. Invece sono state poste sulle strade foranee principali, riducendo i calibri utili agli spostamenti in accesso.”
Il parere di chi affronta per lavoro il traffico è preoccupato “In questi anni francamente ci siamo abituati a vederne di tutti i colori e in tutti i formati possibili. Parlo dei “rendering”, quelli che semplificando sono delle ricostruzioni in computer grafica di come ad esempio diventeranno alcune zone della città, le sue strade, i parchi e tutto quanto dalla teoria poi un giorno dovrebbe trasformarsi in pratica nella Milano di domani”. Lo dichiara Emilio Boccalini, presidente di Taxiblu 02.4040, il più grande Radiotaxi di Milano. “Peccato – prosegue – che in nessuna di queste proiezioni della futura città che verrà venga bene spiegato o anche solo ipotizzato che fine faranno le macchine, i parcheggi a loro destinati o anche solo le strade dove circoleranno. Vediamo costantemente meravigliosi spazi verdi, attraversati da ciclabili infinite, le strade deviate o pedonalizzate ma le auto nella concezione futura probabilmente spariranno dalla città o forse voleranno? Perché invece tornando coi piedi per terra, già oggi Milano soffre di un traffico che a furia di chiusure e restringimenti si concentra sempre più nei pochi snodi rimasti ancora circolanti e il traffico certo aumenta e non sparisce se non appunto solo “sulla carta” dei rendering”.
Ma non lo avete ancora capito che vogliono far sparire il 50% delle auto circolanti e il 50% dei parcheggi entro il 2030? Eppure Granelli lo ha dichiarato più volte. E’ tutto scritto nel PianoAriaClima di 900 pagine, approvato a fine 2020: detta le nazistiche imposizioni a cui si dovranno attenere i cittadini, senza che loro l’abbiamo mai letto ne approvato. Ma vi rendete conto? 900 pagine contenenti tutto lo scibile umano, anni ed anni di copia incolla dei dipendenti di AMAT!
A questi pericolosi ecotalebani-ciclodementi del traffico difficoltoso non frega un cazzo. La creazione delle inutili e non richieste ciclabili è strumentale alla cancellazione di parcheggi ed a rendere impossibile l’utilizzo dell’auto privata in città!
SVEGLIA!!