Sala osserva l’Isola e si sente un trionfatore, con lo sguardo soddisfatto e fiero. Ma l’Isola è una gloria della vecchia Milano: ha una sua storia, una sua tradizione che né i bombardamenti dell’agosto 1943 né le trasformazioni del dopoguerra hanno potuto cancellare. Le trasformazioni di Sala invece hanno consentito e incentivato locali e attività in zone tradizionalmente popolari e residenziali che ora sono fonte di disturbo perenne dei residenti anche a causa dei comportamenti degli avventori che vengono in questi luoghi considerati tipici e caratteristici e si comportano come se fossero in diritto di fare qualunque cosa.
Scriveva in sintesi Chiara in un post “L’isola sta diventando un divertimificio a cielo aperto. Residenti che hanno pagato un sacco di soldi le proprie case (perché un appartamento in questo quartiere ormai costa un occhio) si trovano ora a vivere in una zona ormai invivibile dove sono stati avvantaggiati ed ascoltati negli anni solo ed esclusivamente i ristoratori. Si sta distruggendo un quartiere storico che aveva una bellissima atmosfera, che ormai e’ andata, a vantaggio di movida selvaggia e catene di ristoranti tutti uguali. Basta! noi residenti non ne possiamo piu’! Non siamo mai stati consultati.”
Sul Corriere un giudizio lapidario “Quartiere Isola Noi, invasi dalla movida Nell’articolo apparso domenica sull’Isola viene magnificato il quartiere che «diventa sempre più bello…». Suggerisco però di intervistare anche i residenti di piazza Minniti e di piazzale Archinto così spiegheranno cosa vuol dire vivere in un quartiere snaturato e ridotto a distretto alcolico grazie alla sconsiderata politica del sindaco e della sua giunta. Residenti che in tutte le zone pedonalizzate di Milano non hanno più una qualità della vita. (lettera di Fabio Toldo)
Ed è la divergenza sempre più incisiva tra la realtà, la storia identitaria di un luogo, la vita quotidiana dell’uomo e i sogni di grandezza di Sala che crea una frattura incolmabile.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano
buongiorno ,, la stessa cosa succede da noi , largo la foppa -corso garibaldi , per non parlare della zona navigli , arco della pace , colonne ecc .. Questa amministrazione purtroppo è totalmente cieca riguardo il fortissimo degrado e caos portato dalla movida senza regole .. e quell articolo prende davvero per i fondelli i residenti … e la cosa peggiore e che non ne vogliono sapere di intervenire girandosi dall’altra parte , valutano il progresso di questa città dallo spriz ! Per fortuna i residenti votano ….unica arma a nostra disposizione
Chi ha dato per anni licenze alla cazzo per aprire infime mangerie e beverie di strada -attiranti drogati, spacciatori, ladri, nulla facenti e cattivi studenti delle millemila prestigiosissime università milanesi -parcheggi di lusso per disoccupati e distributori di lauti stipendi professorali? Chi ha voluto permeare Milano di punti di spaccio alcolico per santificare l’indigesta eredità del baraccone Expo 2015?
Siamo stati graziati per un anno dal coprifuoco. Adesso torneremo di nuovo allo sfascio civico totale.