No, i poveri non hanno il diritto-opportunità di comparire in TV. Così in una trasmissione televisiva la bandiera dei diritti (PD) Monica Cirinnà. Non è il caso, insomma che vengano esibiti, secondo una concezione della democrazia molto personale e, se si vuole, autoritaria, emersa nel corso del dibattito successivo. E poi ha redarguito il conduttore. Il motivo? Mediaset è una azienda di Berlusconi, Forza Italia è al governo e dunque certe cose non dovrebbero forse esser mostrate. «Mediaset è al governo» dice con tono perentorio la Cirinnà e conseguentemente la senatrice non consideri granché i giornalisti, riducendoli ad uno strumento utilizzabile a convenienza.
I poveri che diritti hanno? Essere giocati come birilli secondo un’opportunità che può negare la loro esistenza? Sempre e comunque la realtà e l’ideologia, il pensiero politicamente corretto e l’evidenza, la parola e i fatti .“Gli aiuti alle famiglie italiane da parte del governo, sono stati tempestivi ed adeguati” taglia corto la senatrice che, sulla povertà in crescita, non ha sicuramente consultato i dati forniti dalla Caritas stessa, che parla invece di un aumento di poveri del 24% in soli 7 mesi.
Vorrei ricordare le plateali battaglie della Cirinnà per i matrimoni civili e i diritti gay, sua principale preoccupazione, ma anche fondatrice dell’organizzazione non profit ARCA (Associazione Romana Cura Animali), con l’obiettivo di prendersi cura dei gatti e delle colonie feline; prima firmataria dei disegni di legge S. 357 “Disposizioni in materia di tutela della scelta alimentare vegana” e S. 360 “Disposizioni in materia di reati contro gli animali”.
Evidentemente i diritti dei poveri si riassumono in una parola: silenzio.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano