E c’è la “morte collaterale” sotto un treno del pusher minorenne, marocchino, predestinato ad essere criminale

Milano Società

Le chiamano morti collaterali, quasi che la morte avesse un sapore diverso e non ribadisse l’orrore di una vita annientata. Si muore per essere pusher travolti da un treno, quasi per caso  Si muore nel tentativo di avere o dare una vita migliore o si viene arrestati per marcare nettamente la differenza tra il bene e il male, per punire chi trasgredisce. Le Forze dell’Ordine in questi giorni sono state occupate in maxi retate contro gli spacciatori, spesso, troppo spesso, minori, buttati in strada da gang senza scrupoli, quasi sempre nordafricani violenti.

Sei le persone morte in 20 mesi sui binari attorno al «bosco della droga»: si tratta di giovani clienti ma anche pusher, come il 15enne Mohamed, morto a dicembre: vendeva a pochi metri dai treni. Racconta il Corriere “L’Intercity notte per Lecce supera la stazione di Rogoredo e corre verso Bologna. Le carrozze viaggiano a novanta all’ora, è buio pesto. Il macchinista intravede una sagoma sul lato sinistro della motrice. Non fa neppure in tempo ad azionare i freni. Il colpo non lascia scampo. Il treno si ferma 500 metri più avanti. Il macchinista dà l’allarme e con una torcia risale i binari. A fianco delle rotaie c’è il corpo di un giovane uomo, è gracile, ha la pelle olivastra. Non è un suicidio. Gli investigatori della Polfer lo capiscono appena la vittima viene identificata: Mohamed Mansouri, marocchino, senza fissa dimora. Mansouri non è uno dei tanti fantasmi che popolano la zona di Rogoredo. E un ragazzo di 15 anni che fa parte del più importante clan magrebino dello spaccio. Sono loro ad avere in mano buona parte del mercato della droga nei boschi milanesi”

Un minore, clandestino, vittima dina politica migratoria ingiustificabile. Tutti marocchini gli arrestati a Rogoredo. Vengono da Oulad Fermane, paesino rurale di 8 mila abitanti nell’entroterra del Marocco. Anche Mohamed, nonostante i suoi 15 anni, aveva alle spalle la traversata del Mediterraneo e una vita difficile in strada. Ma soprattutto era uno dei Mansouri e come i parenti vendeva droga nel più florido mercato d’Italia dell’eroina. Vengono e sono già “integrati in un lavoro” che se ne frega della legge e della vita. L’immigrazione indiscriminata “include” anche chi è predestinato ad essere criminale.

1 thought on “E c’è la “morte collaterale” sotto un treno del pusher minorenne, marocchino, predestinato ad essere criminale

  1. ma perchè i ‘buonisti’ non capiscono queste situazioni? Non penso siano dei minus hanes quindi quali interessi difendono? NOn certo quelli dei migranti!

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