Spazio Teatro 89 “A cuore aperto”: tre secoli di brani d’opera italiana nel concerto per i lavoratori degli Ospedali San Carlo e San Paolo

Cultura e spettacolo

 In occasione della Festa della Repubblica, lo Spazio Teatro 89 di Milano ha organizzato, mercoledì 2 giugno (ore 17), un concerto riservato esclusivamente ai medici, agli infermieri e a tutti i lavoratori degli Ospedali San Carlo e San Paolo, unici spettatori ammessi in platea. 

Il baritono Raffaele Facciolà

L’evento vuole essere un segno di gratitudine per l’impegno profuso dal personale dei due nosocomi a beneficio della collettività nell’anno della pandemia. Il concerto è stato intitolato “A cuore aperto”, immagine comune sia alla medicina sia all’espressione dei sentimenti che vuol farci riflettere con giocosa leggerezza su come, talvolta, l’Opera… operi nel nostro animo (anche senza operarci). Che l’identità nazionale italiana si sia formata anche attraverso la ricezione del teatro musicale, e in particolare del melodramma ottocentesco, è fatto unanimemente riconosciuto da storici e musicologi. Ed è dunque con un’antologia di brani d’opera che lo Spazio

Il soprano Aurora Tirotta

Teatro 89 celebrerà la Festa della Repubblica, con un percorso che dall’opera buffa settecentesca, rappresentata dalla Serva Padrona di Giovanni Battista Pergolesi, arriverà fino al primo Novecento di Puccini e Cilea. Vi saranno anche due incursioni/escursioni in generi diversi e verso diversi argomenti: un omaggio a Dante nel 700° anniversario della morte del Sommo Poeta con la sovrapposizione, ingegnosamente approntata da Arrigo Boito, del celebre incipit dell’VIII Canto del Purgatorio (“Era già l’ora che volge il disìo”) al Canto della Sera di Robert Schumann; una delle più belle canzoni di Mina (“E se domani”), interpretata da Elisabetta Berti, dottoressa da anni in servizio presso l’Ospedale San Carlo ma anche appassionata di canto, e dunque ideale trait-d’union tra i musicisti in palcoscenico (il soprano Aurora Tirotta, il mezzosoprano Külli Tomingas, il baritono Raffaele Facciolà e il pianista Luca Schieppati, protagonista anche di brevi guide all’ascolto prima di ogni brano) e il pubblico presente in sala.

Afferma Federico Ugliano, direttore dello Spazio Teatro 89: «Tra le tante titubanze per una riapertura dei nostri spazi che sembra, a conti fatti, più facile in teoria e meno in pratica, ci è venuta in mente una cosa molto semplice. Che sarebbe bello, intanto, ringraziare. In tanti, in troppi, noi inclusi, ci siamo lamentati per quello che è successo, per le sfortune e le miserie. Ma, riflettendo a freddo, credo che la categoria che abbia sofferto di più, a ben pensarci, sia stata quella dei sanitari. Il loro è stato un tributo di fatica, turni, sudore, emozioni, segni di mascherina, infezioni e, talvolta, morte. Ma, a differenza di tanti, di troppi, i sanitari sono quelli che si sono lamentati di meno in quest’anno e mezzo di delirio. Quindi, con il nostro amico Luca Schieppati abbiamo deciso di regalar loro questo attimo di pausa e, speriamo, di bellezza. Un concerto a porte chiuse per pochi di loro, ahimè, ma che speriamo sapranno godersi. Abbiamo pensato e scelto il 2 giugno un po’ come data             simbolo: è la Festa della nostra Repubblica, del nostro Paese, che va aiutato a rinascere e a ripensarsi, dalle basi, come la sanità e la musica». Esprime riconoscenza Matteo Stocco, il direttore generale dell’ASST Santi Paolo e Carlo: «Un dono, quello di un concerto a noi dedicato, che accogliamo con emozione e gratitudine e di questo ringraziamo lo Spazio Teatro 89. Sono stati mesi estremamente faticosi, sia per il fisico sia per la psiche, che nessuno potrà dimenticare, tanto meno tutti gli operatori sanitari impegnati in questa emergenza. In molte occasioni la musica è stata una compagnia che ha alleviato tensioni e fatica in corsia, che ha strappato sorrisi a pazienti e operatori,  contribuendo a ritrovare l’indispensabile energia». 

Spazio Teatro 89, via Fratelli Zoia 89, 20153 Milano

Mercoledì 2 giugno, ore 17. 

“A cuore aperto”, passioni e riflessioni in tre secoli di brani d’opera italiana

Interpreti: Aurora Tirotta (soprano); Külli Tomingas (mezzosoprano); Raffaele Facciolà (baritono), Luca Schieppati (pianista e narratore). 

Il programma:

Giovanni Battista Pergolesi (1710-1736): “Lo conosco a quegli occhietti”, Duetto da “La serva padrona”;

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791): “Ah guarda sorella”, Duetto dal “Così fan tutte”; “Donne mie, la fate a tanti!”, Aria dal “Così fan tutte”; “Soave sia il vento”, Terzetto dal “Così fan tutte”;

Gioacchino Rossini (1792-1868): “Dunque io son”, Duetto dal “Barbiere di Siviglia”;

Gaetano Donizetti (1797-1848): “Udite, udite, o rustici!”, Aria dall’“Elisir d’amore”; “Io son ricco, tu sei bella”, Duetto dall’“Elisir d’amore”;

Omaggio a Dante Alighieri nel 700° anniversario: “Era già l’ora che volge il disìo”, Melodia di Robert Schumann (1810-1856) adattata da Arrigo Boito (1842-1918) ai versi di Dante;

Francesco Cilea (1866-1850): “Io son l’umile ancella”, Aria da “Adriana Lecouvreur”;

Giuseppe Verdi (1813-1901): “O don fatale”, Aria dal “Don Carlo”;

Giuseppe Verdi (1813-1901)/Franz Liszt (1811-1886): Parafrasi dal “Rigoletto”;

Giacomo Puccini (1858-1924): “Donde lieta uscì”, Aria dalla “Bohème”;

Mina: “E se domani”.

 

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