Campagna vaccinale di massa senza fasce d’età a partire dal 3 giugno.

Lombardia
Restano però ancora un milione e mezzo di over 70 da vaccinare

Tra una settimana chiunque, dai 12enni in su, potrà vaccinarsi contro il coronavirus. Il generale Figliuolo è pronto a sbloccare il Piano per gli adolescenti e ad archiviare definitivamente il sistema delle fasce d’età, in parte già violato dagli Open day di varie Regioni. Con l’inizio dalla campagna di massa il 3 giugno partiranno anche le somministrazioni in diverse aziende e per il siero ai ragazzi è atteso lunedì il via libera dell’Aifa, dopo il sì dell’Agenzia europea del farmaco.

Pfizer per la fascia dai 12 ai 15 anni

“Avevo già inserito gli adolescenti nel Piano presentato a marzo che – spiega Figliuolo durante la sua visita in Umbria – include anche la classe che va dai 12 a 15 anni”: una popolazione di circa 2 milioni e 300mila giovani. Per loro è prevista l’iniezione di Pfizer e al momento dagli uffici del Commissario non verrà indicato un canale preferenziale su questa fascia, anche se le singole Regioni potranno scegliere di organizzare le inoculazioni attraverso gli hub, le farmacie, i pediatri o i medici di famiglia.

Speranza: “Vaccinare studenti prima di settembre” “Si tratta di una novità importante, pensando anche alla riapertura delle scuole a settembre”, secondo il ministro della Salute, Roberto Speranza. Per questo la richiesta del generale ai presidenti di Regione è tassativa: “Prima dell’inizio dell’anno scolastico bisogna garantire la massima copertura possibile per tutta la popolazione studentesca vaccinabile”.
Lombardia, al vaglio terza dose in inverno

La Lombardia, invece, pensa già ad una campagna sulla terza dose in inverno, per difendersi dalle varianti. “A fine giugno la Lombardia avrà pronta quella che abbiamo chiamato Campagna Invernale di Richiamo secondo procedure, modalità e costi che stiamo già definendo in questo momento. Lo condivideremo con Figliuolo e poi lo presenteremo ai lombardi – spiega Guido Bertolaso, consulente del piano vaccini della Regione – l’iniziativa sarà necessaria viste le numerose varianti”.

Si parte con le vaccinazioni in azienda- Si allarga la platea vaccinale e si apre a tutti ma – chiarisce Figliuolo – ci saranno venti milioni di dosi a disposizione e quindi bisogna evitare le rincorse a volerne di più”. Saranno utilizzati tutti i punti di somministrazione possibili, “anche quelli aziendali”. Nelle scorse settimane oltre 730 aziende avevano dato la propria disponibiltà ad effettuare vaccinazioni non appena il Piano lo avesse disposto. Il possibile impiego di queste strutture sarà però deciso dai territori in base ai diversi piani regionali, nell’applicazione di uno specifico protocollo: i datori di lavoro potranno predisporre punti straordinari di vaccinazione nelle aziende per i dipendenti che ne faranno richiesta, ma in alternativa potranno stipulare anche una specifica convenzione con strutture esterne o dell’Inail.

Dosi somministrate durante l’orario di lavoro- Per quanto riguarda le ferie e i permessi, il Protocollo prevede che la vaccinazione sarà eseguita durante l’orario di lavoro. Tra le categorie prioritarie nei vari territori dovrebbero essere favoriti i lavoratori dei supermercati, ma anche quelli impegnati nel settore dei trasporti, della logistica, del turismo e, forse, anche parrucchieri, estetisti e ristoratori. Nel documento viene principalmente fatto riferimento a tabelle per le quali vengono proposte tre categorizzazioni che si basano sulla frequenza degli infortuni nelle aziende, dunque sul livello di esposizione al contagio.
Ancora un milione e mezzo di over 70 da vaccinare

In tutto il Paese, finora, è stata superata la soglia dei 33 milioni di somministrazioni (nell’ultima settimana ad una media di 500mila al giorno): sono un milione e mezzo gli over 70 che non hanno ancora ricevuto la prima dose. Tra gli over 80 sono invece stati vaccinati con entrambe le dosi l’81,34%, percentuale che scende al 32,30% tra i 70 e i 79 anni.

Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna “bianche” da lunedì

  E mentre scende ancora l’Rt nazionale, che arriva a 0,72, da lunedì 31 maggio Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna passano in zona bianca. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato le ordinanze e nelle tre Regioni non ci sarà più il coprifuoco e potranno riaprire tutte le attivita’ la cui ripartenza era prevista tra il 1 giugno e il 1 luglio: ristoranti e bar al chiuso, matrimoni, fiere, parchi tematici, convegni e congressi, piscine al chiuso, centri termali, sale giochi, bingo e casino, centri ricreativi e sociali, corsi di formazione pubblici e privati, competizioni sportive al chiuso. Restano invece sospese le attività delle discoteche e delle sale da ballo.

L’Italia tutta “bianca” il 21/6 con l’arrivo dell’estate?- Con l’arrivo dell’estate, il 21 giugno, l’Italia intera potrebbe essere n zona bianca e nello stesso giorno potrebbe dire addio, almeno all’aperto, all’utilizzo delle mascherine, uno dei simboli di quest’anno e mezzo di pandemia. Affinché ciò accada si dovrà mantenere per le prossime tre settimane il calo della diffusione del virus.

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