Non sono stati celebrati a Milano i dieci anni di svolta a sinistra: questa l’accusa in un articolo dell’Espresso talmente fazioso e ideologico da allibire chi legge. Un monumento a Pisapia, al suo lavoro di innovazione radicale e a quella capacità di tenere uniti Rifondazione Comunista e +Europa che Sala ha imparato benissimo. “È caduto in un silenzio assordante il decimo anniversario di quello che allora parve a molti un momento storico: la Sinistra che riconquistava Milano. Un evento che i più consideravano piuttosto improbabile ancora a pochi giorni dal ballottaggio…” E poi l’apoteosi più falsa e acritica che raffigura i Tognoli e i Pillitteri come maghi da strapazzo e ignora completamente i due mandati riformatori di Albertini, ma anche questa è propaganda spicciola del PD.
“Quel giorno Milano è rinata. Quel giorno Milano si è scossa dal torpore rassegnato di una promessa tradita, quella di Mani Pulite, che veniva dopo i magheggi socialisti degli anni Ottanta a dimostrare che, come cantava Ivan Graziani, è vero: non si può migliorare.” Quel giorno purtroppo Milano è entrata in una fase oscurantista di immobilismo di cui ancora subiamo le conseguenze. Di Pisapia e dei suoi slanci si ricordano soprattutto i campi per regolarizzare i rom completamente falliti, l’abbandono della manutenzione, il pochissimo interesse per l’Expo, la vicinanza con i Centri sociali.
“Un percorso talmente solido che avrebbe retto, in parte addirittura crescendo di spessore, al cambio di nocchiero in corsa. Al traumatico, per certi versi, avvicendamento con Beppe Sala.” In breve: Sala con l’eredità saldissima di Pisapia avrebbe governato “benissimo”. Infatti ha ripetuto tutto ciò che con la sinistra ha avuto inizio, trincerandosi in una torre eburnea, potenziando visioni di grandeur, dimenticando il quotidiano utile, realizzando un welfare privilegiato per gli immigrati, aumentando le tasse e divaricando a dismisura la forbice tra ricchi e poveri. Ma non sono queste le componenti per una rinascita di Milano e di quel “popolo” che la sinistra ha ignorato.

Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano