Con la presenza ora qui ora là, e non importa il perché, Sala intende imporre la sua autorevole propaganda spiegando, soprattutto ai cronisti, le sue idee politiche, l’esigenza di una formula che la sinistra dovrebbe applicare per ampliare gli orizzonti di conquista. E non ha bisogno di team preconfezionati per una comunicazione corretta, sa benissimo sbagliare in solitario, sognando percorsi al di là del reale.
Occorre premettere che la rielezione è scontata, del tutto acquisita, secondo le sue convinzioni, quasi che le votazioni fossero un noioso rito a cui attenersi “Quando io costruirò la Giunta la costruirò sulla base delle competenze e sulla base di voti di ogni lista. Non vedo l’ora si possa annunciare che questo importante spazio politico sia coperto da una lista (si riferisce alla lista unitaria cosiddetta riformista). Dobbiamo parlare ai più, non commettere l’errore della sinistra di chiudersi in un suo recinto. Il nostro recinto non è sufficiente. Questa nuova formazione ha uno spazio incredibile”.
Gode Sala e in cuor suo ringrazia Majorino, i centri Sociali, i media tutti che hanno predisposto e attuato un gigantesco mare di fango contro la Lombardia, perché oggi Milano è un territorio troppo stretto: occorre ampliare gli orizzonti “Nel 2023 saranno 29 anni che il centrosinistra non governa in Regione Lombardia. Questo è il tema. Noi abbiamo bisogno di allargare, dobbiamo trovare delle formule, perché o adesso o mai più. E’ il momento in cui abbiamo le credenziali, se riusciamo a trovare la formula, per candidarci e ormai al Nord siamo rimasti in pochi come amministratori locali. E’ un controsenso che siamo sempre lì a dire che il Nord è la locomotiva del Paese e poi siamo rimasti in pochi: dobbiamo riprendere anche il Nord”
Giù le mani e i pensieri. Ai Lombardi va bene questa amministrazione e la possibilità di vedere grattacieli in montagna come rifugi, piazze colorate sotto l’ombra di un pino, ciclabili indicate obbligatorie con sbocco nei cortili delle case, murales insensati nelle stazioni ridenti, multinazionali che soffocano le piccole imprese, ecc. li fa inorridire.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano