Polemiche e ancora polemiche a Milano per la presentazione del libro “Marocchinate, la storia nascosta”, organizzata in collaborazione con l’Associazione nazionale vittime delle marocchinate, moderata da Lorenzo Cafarchio della casa editrice Altaforte dal Municipio 2.
Ieri sera il Prefetto, per “motivi di sicurezza anti covid” ha rimandato il convegno, ma le polemiche rimangono.
“Ho scoperto in queste ore che il Municipio 2, il cui Presidente è il leghista Samuele Piscina, ha avviato una collaborazione e accordato l’uso del logo del Municipio e del Comune di Milano ad un incontro pubblico inutilmente provocatorio in cui si parla di violenze nel corso della seconda guerra mondiale”, scrive Sala. “La storia è una cosa seria: usarla per provocazioni dal sapore di razzismo (non a caso, partecipa una casa editrice vicina a Casapound) è una cosa che Milano e i milanesi non possono accettare. I nostri uffici stanno verificando tutti gli aspetti formali del procedimento”.
Replica Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate
“Le parole del Sindaco Sala sono inaccettabili e fuori dalla storia. Il dibattito e il confronto sono garantiti dalla Costituzione Repubblicana. Il termine marocchinate è di uso comune dal 1946. I nostri legali tuteleranno il buon nome della nostra associazione nelle sedi opportune.”
L’Associazione Nazionale delle Vittime delle marocchinate respinge come “inaccettabili e fuori dalla storia” le dichiarazioni del Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in merito al convegno.
“Il nostro sodalizio è composto da giornalisti, ricercatori storici e scrittori – dichiara Emiliano Ciotti, presidente nazionale dell’ANVM – che da anni studiano le vicende del periodo 1943-1944, quando donne e uomini italiani, in Sicilia, Campania, Lazio e Toscana, subirono violenze inenarrabili da parte delle truppe coloniali francesi. Una tragedia nazionale, che qualcuno vorrebbe tenere ancora nascosta, e che è passata alla storia con il termine “marocchinate”.
Una parola quest’ultima che ha turbato il Sindaco uscente di Milano, ma che non abbiamo certamente inventato noi – puntualizza Ciotti – il primo utilizzo del termine marocchinate risale addirittura al 1946.
È un vero peccato che il Sindaco Sala abbia assunto un atteggiamento così contrastivo – prosegue Ciotti – poteva partecipare al convegno, ascoltare e farsi un’idea prima di criticare. Comprendiamo che sia in campagna elettorale, ma il dibattito e il confronto democratico sono garantiti dalla Costituzione Repubblicana e noi non ci facciamo certamente trascinare in polemiche senza senso.
Ritengo inaccettabili e fuori dalla storia le parole del Sindaco, peraltro pubblicate su un social – conclude Ciotti – per questo in qualità di presidente nazionale dell’ANVM ho dato mandato ai nostri legali di intervenire nelle sedi opportune, per tutelare gli iscritti e l’opera di ricerca storica che conduciamo a nostre spese e senza utilizzo di fondi pubblici.”
Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate
Al primo cittadino di Milano, ha comunque risposto anche Samuele Piscina, presidente leghista del Municipio 2 di Milano. “Il Sindaco Sala oggi mi attacca sui social per un convegno organizzato in Municipio 2 dall’Associazione nazionale vittime delle Marocchinate. Come al solito – scrive su Facebook Piscina – alla sinistra piace una sola e unica storia: quella che nasconde i soprusi e le violenze di una parte politica. Sono una persona democratica e di buonsenso; nel nostro Municipio c’è sempre stato spazio per chiunque, sia per la resistenza e l’olocausto, sia per gli esuli Fiumani-Giuliano-Dalmati e chi ha subito il martirio delle foibe o le violenze delle Marocchinate”.
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