Il richiamo andrà fatto entro la dodicesima settimana, nelle modalità che saranno stabilite dalle Regioni
Dopo lo stop al vaccino di AstraZeneca agli under 60 in molti puntano il dito contro gli Open Day e chi non li ha bloccati. Ma la ragione, spiegano all’AGI fonti del Cts, è contenuta nei numeri, nel rapporto rischio benefici che oggi, rispetto a qualche settimana fa, è cambiato totalmente, diventando addirittura sfavorevole. Sebbene il siero del colosso anglo-svedese fosse già indicato “preferibilmente” per gli over 60, non era ancora vietato. E le Regioni, in totale accordo con le direttive hanno potuto indire le giornate di somministrazione aperte a tutte le fasce di età. Questo perché nei più giovani il rischio beneficio si è modificato. Con un’alta circolazione del virus, come quella che si è registrata fino a un mese fa circa, il rischio di morte da Covid era di 8 casi su 100 mila, mentre quello di andare incontro a una trombosi letale era di 1,1 su 100 mila. Oggi, proprio grazie alla massiccia campagna vaccinale, la circolazione del virus e la probabilità di sviluppare una forma grave di malattia che porti alla morte è scesa a 0,68 su 100.000. Il rapporto dunque si è invertito.
Il timore di fare il richiamo con un vaccino diverso è comunque immotivato. Al contrario, chi ha avuto la prima dose del vaccino AstraZeneca e farà la seconda con Pfizer o Moderna otterrà una copertura maggiore. Lo ribadiscono all’AGI fonti vicine al Cts, chiarendo che la decisione dello stop di venerdì scorso al vaccino del colosso anglo-svedese è basata su studi verificati e affidabili. Il richiamo andrà fatto entro la dodicesima settimana, nelle modalità che saranno stabilite dalle Regioni. Escluso il siero Johnson & Johnson, anch’esso a vettore virale e potenzialmente in grado esporre agli stessi rischi di quello di AstraZeneca. Un esperimento su cavie? No, ribattono le fonti. Non è la prima volta che si ricorre a quella che viene definita una vaccinazione eterologa, è già accaduto con l’epatite A, ad esempio. E non è l’Italia la prima a orientarsi verso questa direzione. La combinazione di sieri diversi è già stata approvata, in seguita ad attente valutazioni, in Francia, Germania, Danimarca, Svezia, Norvegia e Regno Unito. Ma per convincere i restii – si precisa – anche la comunicazione deve fare la sua parte. No allora a espressioni come “mix” o “cocktail” che oltre a essere inesatti danno un’idea di raffazzonato. (AGI)
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