Nel primo trimestre 2021, l’input di lavoro, misurato dalle ore lavorate, registra una diminuzione di -0,2% rispetto al trimestre precedente e di -0,1% rispetto al primo trimestre 2020; il Pil è aumentato dello 0,1 in termini congiunturali e diminuito dello 0,8 in termini tendenziali. Sono i dati della rilevazione Istat relativa al primo trimestre 2021.
Cala il lavoro a tempo indeterminato
Dal lato dell’offerta di lavoro, nel primo trimestre 2021 il numero di occupati diminuisce di 243 mila unità (-1,1%) rispetto al trimestre precedente, a seguito del calo dei dipendenti a tempo indeterminato (-1,1%) e degli indipendenti (-2,0%) non compensato dalla lieve crescita dei dipendenti a termine (+0,6%). Contestualmente, si registra un aumento del numero di disoccupati (+103 mila) e degli inattivi di 15-64 anni (+98 mila
L’Istituto nazionale di statistica, ha rivisto al rialzo le stime di crescita del PIL italiano nel 2021 rispetto al 2020. A dicembre aveva stimato una crescita del 4,4%, mentre ora la crescita per il 2021 è stimata al 4,7%. Per il 2022 si prevede invece una crescita del 4,4%.
I livelli pre-covid sembrano avvicinarsi sempre di più, con l’industria italiana che ad aprile 2021 riconquista i livelli registrati a febbraio 2020, ovvero prima che la pandemia fermasse l’intera economia.
Un italiano su 2 ha intenzione di andare in vacanza tra giugno e settembre: il nostro Paese resta la meta preferita e la scelte sono poco condizionate dall’emergenza sanitaria. E’ il quadro che emerge da un’indagine ad hoc realizzata dall’Istat in collaborazione con il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.
- Preoccupa la situazione per le persone anziane in Italia – nella classe di età 75 e più – per la mancanza di supporto sociale, del bisogno di sostegno, delle sfavorevoli condizioni abitative, delle difficili condizioni economiche: lo rileva l’Istat nel rapporto su ‘Gli anziani e la loro domanda sociale e sanitaria’. Lo studio evidenzia che su una popolazione di riferimento di circa 6,9 milioni di over 75, oltre 2,7 milioni di individui presentano gravi difficoltà motorie, comorbilità, compromissioni dell’autonomia nelle attività quotidiane di cura della persona.
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