In uno dei primi dei miei primi incontri con Fabrizio De Pasquale chiesi se il sindaco partecipasse spesso alle sedute del consiglio comunale aspettandomi una risposta affermativa. Mi disse invece che il sindaco si vedeva in Consiglio comunale molto poco.
Stamattina leggo un articolo su “Milano Today” dove giustamente il consigliere Riccardo De Corato – persona che stimo da anni – stigmatizzava proprio questo. Ieri sono finalmente riprese le sedute del consiglio in presenza, ma né il sindaco né la stragrande maggioranza dei suoi assessori erano in aula. A questo punto mi chiedo se un cittadino che il 10 ottobre andrà alle urne penserà cosa vorrebbe dal suo futuro sindaco. Penserà alla sua presenza ai lavori in aula. Penserà alla sua presenza sui luoghi del centro ed egualmente delle periferie per verificarne le situazioni problematiche esistenti. Penserà alla manutenzione elettrica, che in questi giorni sta mettendo in difficoltà soprattutto il commercio. Penserà a rendere la città più sicura.
Ho citato solo alcuni punti non solo da politico ma soprattutto da cittadina di Milano. Una città non si amministra su Instagram e con un folto numero di addetti alla comunicazione. Serve ben altro. I problemi si affrontano e si risolvono, rendendone sempre conto ai cittadini con la propria presenza sul campo.
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