“Nonostante Milano sia capitale del design e abbia un Sindaco Green, i residenti di via Foppa si sono trovati dalla sera alla mattina degli ecomostri davanti al balcone di casa. M4 ha occultato in tutta la sua informazione l’esistenza dei Torrini di areazione. Nonostante 3,5 milioni stanziati da M4 per rendering, incontri e presentazioni, i torrini non erano mai stati prospettati ai residenti. Chiediamo di bloccare la costruzione di una ventina di simili ecomostri. Prima si definisca dove collocarli, non solo mitigando il loro impatto visivo, ma prevedendo sempre una congrua distanza dalle case e privilegiando le aree verdi e ampie.” Così la dichiarazione di Fabrizio De Pasquale, Capogruppo di Forza Italia, il 22 Giugno durante la Commissione Comunale Mobilità ed Enti partecipati, che presiede.
La battaglia dei torrini parte da molto prima (vedi articolo Milanopost del 21 Maggio https://www.milanopost.info/?s=torrini) e non si può capire come chi, come me si occupa di M4 da 8 anni, non ne abbia mai sentito parlare, né li abbia visti nei disegni. Avremmo potuto arrivare a questo confronto già nel 2019, quando abbiamo discusso di sistemazioni superficiali, con allargamento dei marciapiedi, alberi, dehors, piste ciclabili, “il parco lineare”. C’é stata una mostra nella scuola di Via Bergognone, dove tutti i residenti della tratta ovest potevano lasciare le loro osservazioni sui rendering, ma questi enormi cilindri, che ricordano i camini delle fabbriche non c’erano. Così i residenti di Via Foppa si sono visti crescere i torrini davanti casa senza saperlo. E questo aspetto, non piace a me, Segretario e Portavoce del Comitato Foppa Dezza Solari, né al Presidente dello stesso Paolo Chiaramonti, a Gregorio Caccia Dominioni, Presidente del Comitato S. Vittore S. Ambrogio Carducci, a Enrico Balossi Segretario Asselor.
In Commissione c’erano tutti e con noi i danneggiati diretti, quelli che in Via Foppa hanno davanti il torrino che toglie la luce, Mona Rita Yacoub e Massimiliano di Gianvittorio per il 25 e per il 58 Alessia Lanza, che può abbracciare ogni mattina il suo torrino. Questi e gli altri 15 disseminati nelle tre tratte, ma ce ne sono anche da 1,80 metri, quali prese d’aria, sono alti 6 metri come prevede una legge regionale e il regolamento comunale. Ma saranno rivestiti, ha annunciato Fabio Terragni, con Street art, verde, rivestimento metallico particolare. Ma che cosa cambia? Tolgono comunque la luce e lì non dovrebbero stare, perché in realtà l’Ingegner Andrea Alberzoni ha ricordato che la legge regionale prevede anche la distanza di 10 metri dalle case. Quindi? Ci sono soluzioni tecnologiche alternative? ho chiesto, si sono verificati gli spazi? Perché questi torrini nulla hanno a che fare con quelli della M5. Il percorso è diverso e sulle tratte M4 ci sono strade con restringimenti notevoli. A Brescia che sottostà alle stesse norme della Regione Lombardia hanno risolto posizionando i torrini dietro gli ascensori. Si possono spostare? In Foppa all’angolo con California dove sono i numeri pari c’è un edificio cieco, senza affacci, lì non avrebbe tolto luce a nessuno. Così ci sono danni diretti a chi vive davanti ai torrini, danni indiretti per gli abitanti del condominio, del quartiere e della città. I cittadini non si rassegnano e, qualora non si trovasse una veloce soluzione, si stanno consultando sul tipo di vertenza da aprire, per chiedere il risarcimento del danno, che per le casse del Comune sarebbe un salasso, vista la perdita di valore dei condomini e degli isolati causata dai torrini. Se ne riparla in Commissione fra due, tre settimane, perché sia l’Assessore Granelli che il Dottor Terragni hanno comunicato che si stanno già muovendo per trovare soluzioni, specie per i torrini più impattanti.