E’ stato identificato e sentito dai carabinieri il bracciante che avrebbe investito, con un mezzo agricolo, le due donne che sono state trovate morte ieri in un campo di mais a San Giuliano Milanese dopo che una di loro, venerdì mattina, aveva lanciato l’allarme dell’investimento. spiegando che l’amica era già morta e lei rimasta ferita. È stato sequestrato il mezzo pesante in questione. Verrà sottoposto a analisi e accertamenti. Era mistero sulla morte di due ragazze marocchine di 32 e 29 anni, trovate senza vita in un campo di mais a San Giuliano Milanese sabato sera. Una delle due, in mattinata, aveva chiamato il 112 per chiedere aiuto. “Siamo state investite da un mietitrebbia, la mia amica è morta, io sono ferita” ha detto, in arabo, la giovane donna. La chiamata si è poi interrotta e il telefonino è risultato non più raggiungibile. Subito sono state attivate le ricerche. Solo in serata sono stati trovati i due corpi senza vita. Sui cadaveri – spiegano gli inquirenti – sono stati riscontrati segni compatibili con l’investimento di un mezzo pesante. “Si indaga per cercare di arrivare a chiarire i contorni della vicenda e per identificare il responsabile, lavoreremo anche – dice il procuratore della Repubblica di Lodi, Domenico Chiaro – per cercare di capire anche come mai queste due donne si trovassero lì”. Nelle vicinanze non è stata però trovata la mietitrebbia. Delle due donne, una era incensurata, l’altra aveva precedenti di polizia per rapina, come confermato dalla Procura di Lodi.
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