A Sala piace tenere una bacchetta in mano e ovviamente dirigere la politica milanese che, a parere suo, è oltremodo innovativa, per una città “aperta” e sempre più “attrattiva” per merito suo. I suoi suggerimenti al candidato del Centrodestra sono stucchevoli e inutili, ma danno inizio a quel processo di demonizione in cui il PD è un super esperto. Fortunatamente Bernardo, persona del fare, non si lascia intimidire da parole che suppongono, intuiscono, ma tendono solo a demolire.
Questa strategia è di comune conoscenza e allo sberleffo di un Sala risentito, facciamo una grassa risata in attesa del voto. Sala è prodigo e auspica che Bernardo ‘non abbia dietro suggeritori o protettori’ Quanti suggeritori protettori l’uno contro l’altro armato, ci sono nelle sette liste, nelle associazioni rappresentative che lo sostengono? Risponde d’impeto Bernardo “Credo che se gli argomenti di Sala sono questi non possa che ringraziarlo: mi sta aiutando a vincere”. Ma con la dichiarazione seguente c’è tutto il pragmatismo assente e la presunzione dell’uomo Sala “Dopo la verifica fatta con il bilancio e la direzione generale del Comune noi assumeremo 500 vigili. La cosa che noto è che le battaglie del centrodestra sono le stesse di cinque anni fa, di 10 anni fa e di 15 anni fa. È una nostalgia pelosa dei tempi che furono, non sta venendo fuori un’idea che guarda avanti”.
Una rassicurazione: se in campo c’è la manutenzione delle strade e dell’edilizia scolastica o la messa in ordine e, con una maggior sicurezza, della città, il sindaco deve sapere che i cittadini aspettano dai tempi di Pisapia interventi sul degrado dilagante, il rispetto delle regole anche dai Centri sociali e la “cura” ad hoc per i più poveri. Non rappresentano un armamentario vecchio da riproporre, ma l’inizio di un amore corrisposto tra i cittadini e il Sindaco. Ma il programma è denso e articolato in via di sviluppo dopo aver ascoltato i milanesi che vivono il quotidiano. Non è una nostalgia pelosa, ma un’urgenza, dopo l’abbandono di intere zone e il flop di quel programma sempre enfatizzato “porteremo il centro in periferia”, perché è successo il contrario: anche il Centro presenta degrado a non finire con topi in abbondanza che si divertono. E se i murales, le piazze tattiche e le piste ciclabili disegnate a casaccio sono la città futuribile, al milanese sembrano solo una copertura all’inefficienza sistematica dell’amministrazione.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano