Il punto debole della rete elettrica milanese, che a metà giugno ha lasciato migliaia di cittadini senza elettricità durante diversi blackout in tutta la città provocati indirettamente dall’avvio contemporaneo dei condizionatori, è il numero esiguo di cabine elettriche primarie, soltanto 11. Per questo A2A, attraverso la sua controllata Unareti, intende arrivare a quota 21 nel giro di otto-dieci anni. Lo hanno detto i vertici delle due società, davanti alla Commissione comunale congiunta Mobilità-Trasporti-Politiche Ambientali-Energia-Protezione Civile-Animali-Verde e Verifica-Controllo Enti Partecipati. I manager hanno detto che il basso numero di cabine primarie, quelle cioè che ricevono l’alta tensione da Terna, significa cavi di media tensione molto lunghi e un conseguente aumento del rischio di guasti, in particolare nei giunti. Ed è stata infatti proprio un’impennata improvvisa di guasti, 74 in 30 ore tra il 13 e il 14 giugno, ad avere messo in difficoltà la rete. Non è stato dunque, ha precisato il presidente e amministratore delegato di Unareti Francesco Giuseppe Gerli, un problema di insufficiente potenza, ma di affidabilità della rete. “È normale che questo avvenga ai primi caldi, per un aumento conseguente del carico. L’anomalia è invece la particolare concentrazione in un giorno e mezzo. In media abbiamo 600 guasti all’anno, un paio al giorno, e siamo equipaggiati per affrontarne una quindicina al giorno”, ma in questo caso sono stati molti di più. Le prossime cabine primarie ad entrare in funzione a primavera 2022, saranno quella in costruzione a San Cristoforo, in corrispondenza del cantiere M4, e quella di Rozzano. Il gruppo, ha riferito il responsabile reti di A2A Francesco Buresti, ha dunque in programma l’aumento delle cabine primarie a un ritmo di “un paio all’anno nel primo quinquennio”, per arrivare così progressivamente a una struttura più robusta. “Il budget c’è – ha aggiunto il manager – il problema è reperire i terreni per queste nuove cabine e ottenere i permessi per gli scavi”. Il programma prevede di arrivare a quota 19 cabine nel 2027, a fronte di investimento che quest’anno sono stati di 107 milioni. Gerli ha parlato anche di indennizzi e rimborsi automatici, previsti dall’Autorità, che saranno erogati tramite le diverse società di vendita. Ciò avverrà con le bollette di autunno, in base alla potenza installata e alla durata delle interruzioni.
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Se non sbaglio sono quasi dieci anni che le aziende energetiche stanno interrando i cavi dell’alta tensione, scavando e riscavando in tutte le zone di Milano. Va bene le nuove cabine ma poi sarà necessario cambiare anche tutti i cavi appena posati?