Un edificio di tre piani, tutto da ristrutturare, per 250 metri quadrati complessivi. Accanto al santuario della Madonna delle Grazie all’Ortica, in via Giovanni Amodeo 90, alla periferia est di Milano. Ecco dove ha trovato casa, nel capoluogo lombardo, il “Progetto dei piccoli” che anno dopo anno ha visto l’Unitalsi realizzare in diverse città italiane strutture d’accoglienza per i genitori di bambini ricoverati in ospedale lontano dai propri luoghi di residenza. “In questa costellazione dell’ospitalità poteva mancare Milano, con la sua rete di ospedali d’eccellenza capaci di attirare degenti da tutta Italia? No”. Ecco allora, la sfida lanciata dall’Unitalsi Lombarda – che in questo 2021 celebra il suo centenario di fondazione – aprire anche sotto la Madonnina una casa di accoglienza per i familiari di bambini, in particolare ammalati di tumore, ricoverati a Milano. “La malattia è una condizione con cui purtroppo tutti siamo costretti a confrontarci, direttamente o indirettamente. Quando, però, colpisce i bambini il senso di impotenza e la sofferenza che ne deriva sono davvero insopportabili. Poter contribuire alle cure di tutti i bambini malati che arrivano da fuori città dando alle famiglie un posto in cui alloggiare durante la degenza in ospedale dei loro piccoli è un dovere per Milano”. Tra i sostenitori dell’opera anche Giuseppe Maino, presidente della Banca di Credito Cooperativo di Milano. “Costruiamo ospitalità” si chiama l’iniziativa con la quale la Bcc ha invitato i propri soci a partecipare al progetto di realizzazione della casa di accoglienza dell’Unitalsi. Fra quanti hanno appoggiato l’iniziativa si deve ricordare l’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini. “La struttura che si realizzerà all’Ortica potrà ospitare sei nuclei familiari – dice Graziella Moschino, vicepresidente regionale –. L’edificio di via Amodeo non solo è servito dalla rete del trasporto pubblico, ma sorge accanto a un santuario, e questo è molto importante nell’ottica dell’Unitalsi. Ci saranno spazi privati come le camere e i bagni e spazi di vita condivisa come la cucina e il soggiorno. Ad accogliere le famiglie, ad affiancarle, a promuovere uno stile di comunità, la presenza dei volontari Unitalsi. I lavori partiranno a breve. La previsione è di avviarli a inizio settembre per completarli in 3-4 mesi”. La casa sarà
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