“Milano abbisogna di un Sindaco in grado di assicurarle la competitività con le grandi metropoli europee. Perché ciò avvenga è necessario raggiungere un alto grado di attrattività: se una città è attrattiva, è meta preferita dagli investitori esteri che svolgono la doppia funzione di causa ed effetto dei grandi flussi di turisti stranieri. Questi, a loro volta, hanno ormai un ruolo di estrema rilevanza nel progresso della città: non solo attivano un enorme indotto – food, moda, shopping, ospitalità e quant’altro – ma si rendono ambasciatori nei rispettivi Paesi della realtà milanese, producendo nuovi investimenti esteri. Occorre dunque riattivare quanto prima questo processo circolare. La città mostra segni di ripresa e di forte resilienza, ma siamo ancora molto lontani dal pieno recupero. Sull’andamento della ripresa ho quale termometro la riapertura di tutti quegli alberghi che sono stati e sono ancora chiusi per pandemia”
Così Achille Colombo Clerici presidente di Assoedilizia – che annovera tra i propri associati molte delle famiglie che hanno “fatto” la città – e di Amici di Milano; ma soprattutto personalità di grande cultura e profondo conoscitore della realtà metropolitana, incontrando in Assoedilizia, nell’ambito di una programmata serie di incontri con i candidati alla poltrona di sindaco in vista della tornata elettorale del prossimo autunno, il professor Luca Bernardo, candidato espresso dal centrodestra. È un candidato ‘civico’, proveniente dal mondo delle professioni, e non dal mondo politico ed è il primario di Pediatria dell’ospedale Fatebenefratelli. Con esperienze lavorative negli Stati Uniti, attivissimo nel sociale, è stato tra l’altro responsabile dell’ambulatorio immigrati del Fatebenefratelli; è giornalista, autore di numerose pubblicazioni; per il ministero dell’Istruzione fa parte dell’Osservatorio nazionale per l’Infanzia ed è direttore del Centro di Coordinamento Nazionale Cyberbullismo. Nel 2017 è stato chiamato dall’Anticorruzione (Anac), guidata da Raffaele Cantone, come esperto nazionale in ambito sanitario.
La discussione si è svolta ampiamente su moltissimi temi riguardanti la vita e le problematiche della città : l’attenzione ai quartieri, la sicurezza urbana, gli interventi per il traffico e la mobilità, la qualità dell’aria, i servizi sociali e sanitari, complicati dall’emergenza Covid, la macchina amministrativa comunale (solo per citare, “la capitale tecnologica del Paese non può far attendere 8 mesi la concessione della carta d’identità elettronica” ), l’organizzazione del lavoro anche alla luce della tendenza allo smart working che sta alterando profondamente la qualità di vita di decine di migliaia di famiglie, “desertifica gli immobili”; il commercio di prossimità che versa in crisi profonda; l’edilizia e la casa; la città della cultura, della ricerca e dell’Università.
Il suo leit-motiv: “il mio impegno va oltre il lavorare per i milanesi, ma sarà lavorare con i milanesi”.
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