I materiali usati dal Comune, tanto da far notare una manutenzione delle strade che solo dopo pochi mesi presentano un asfalto di nuovo rovinosamente dissestato, sono un mistero. E allo stesso modo ci si può chiedere quali vernici vengano usate per dipingere le piazze di Urbanistica Tattica e la segnaletica orizzontale delle piste ciclabili e delle zone pedonali ecc. Piazze con colori scoloriti, segnaletica sull’asfalto confusa e naturalmente fruitori delle strade a rischio per la mancata chiarezza. Ma se una trasformazione così radicale deve rappresentare il “futuro”, non si capisce perché, dopo pochi mesi, la loro presenza appaia come un esperimento, con interventi che facciano vedere, colpiscano l’immaginario, ma non duraturi nel tempo.
Forse la mania preelettorale ha un peso determinante. Ma sul pressapochismo del Comune ora arriva anche la denuncia di Silvia Soresina, assessore del Municipio 5 che dichiara a Il Giorno “«Mentre frenavo mi sembrava di scivolare sul sapone. Andavo pianissimo e nonostante questo ho urtato l’auto davanti, che solo per pura fortuna non ha investito una donna che stava attraversando la strada: quella vernice è un grave pericolo, presenterò un esposto in Procura per chiedere di controllare tutti i punti della città in cui è stata utilizzata». Giustamente: l’asfalto “saponetta” mancava nell’elenco delle conseguenze causate dagli “imbianchini urbani” al servizio di Sala.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano