Ieri pomeriggio, primo agosto, a Milano militanti pro-life hanno esposto fuori dalla galleria Vittorio Emanuale un grosso manifesto con la scritta “NO EUTANASIA LEGALE, NO OMICIDIO LEGALE. CHI UCCIDE UNA PERSONA E’ UN ASSASSINO ANCHE SE L’ALTRO GLIELO CHIEDE”. Un messaggio chiaro contro la “dolce morte” procurata, la quale, a detta dei prmotori dell’iniziativa, è solo una forma di omicidio legalizzato. “Io sono un medico e ho sottoscritto il giuramento di Ippocrate, ha detto uno dei partecipanti all’iniziativa. Mai e poi mai potrei dare la morte a qualche mio simile, nemmeno se me lo chiede, o se me lo ordina una struttura sanitaria. La legalizzazione dell’eutanasia è solo la legalizzazione di un crimine e mai e poi mai deve essere approvata in un paese civile”. “Le manovre per far approvare l’eutanasia, ha affermato Angelo Mandelli, uno dei promotori del flash mob, appaiono particolarmente strindenti oggi in un contesto in cui, causa pandemia, si stanno imponendo tutte le misure possibili e immaginabili per difender le vite umane, soprattutto le più deboli e fragili”.
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