Prima di raccontare dell’aggressione subita nei giorni scorsi dal signor Luca Bononi, manutentore dei box sotterranei, del sovrastante parco giochi e del verde dei giardini stessi per il condominio di piazzale Accursio 2, va riferito che in precedenza lo stesso era già stato minacciato con insulti di ogni genere oltre che aggredito – il tutto documentato dalle visite al pronto soccorso e dalle relative denunce sporte. Il sig. Bonomi, infatti, aveva più volte cercato un dialogo con gli occasionali avventori dei giardinetti di piazzale Accursio, soprattutto per invitarli a raccogliere i vari rifiuti, che loro stessi producevano, e porli negli appositi cestini anziché lasciarli sulle panchine o per terra.
Anche Il Mirino aveva già parlato di tali problematiche in un articolo di ottobre 2016 e in uno di luglio 2017 che raccontava della Commissione Comunale della “Sicurezza e Coesione Sociale, Polizia Locale” a cui parteciparono alcuni consiglieri del comune di Milano e alcuni consiglieri del Municipio 8, oltre ai rappresentanti della Polizia Locale. La Commissione fu richiesta e proposta proprio dal sig. Bonomi con un gruppo di cittadini impegnati nell’affrontare alcuni problemi di sicurezza e disagio nel quartiere.
Fatta questa premessa, il signor Luca Bonomi ha fatto pervenire un messaggio su Whatsapp chiedendo la pubblicazione dello stesso sul nostro giornale. Dopo averlo letto la mattina seguente – il messaggio mi era stato inviato alle 05.50 di sabato 31 luglio – e aver contattato telefonicamente il sig. Bonomi per avere l’autorizzazione alla pubblicazione, lo riporto qui di seguito:
“Buonasera a tutti, scusatemi ma oggi è stata una giornata “campale” tra pronto soccorso e commissariato. Ieri sera sono stato aggredito nuovamente sull’area che ho in manutenzione, ero di ritorno da una pizzata e alle 24,40 circa sono passato dai giardini per verificare che l’impianto di irrigazione non presentasse problemi in quanto ultimamente ci stanno danneggiando gli irrigatori statici. Dopo aver parcheggiato l’auto notavo un gruppo di ragazzi, circa 10 – 12 che giocava “animosamente” a basket nonostante l’illuminazione fosse spenta in quanto l’orario massimo sono le ore 21. Questi ragazzi li avevo già allontanati senza problemi la settimana scorsa, invece ieri sera che era quasi la una e stavano davvero esagerando con urla, botte con il pallone sui tabelloni etc. etc., hanno iniziato ad insultarmi senza motivo, deridendomi, una mancanza di rispetto mai vista prima (il branco) dopo aver ribadito che l’orario era passato da un bel po’ e avrebbero dovuto avere rispetto per i residenti e dopo essermi preso gli insulti, provvedevo a contattare la POLIZIA LOCALE la quale mi comunicava la frase “cercheremo di mandare qualcuno”, quel qualcuno ovviamente dalle 12,45 alle 02,00 non si è mai visto. A quel punto dopo avere informato la Locale su quanto stava accadendo, decidevo di allontanarmi e lasciare che in caso provvedesse la Locale a sanzionare o allontanare i ragazzi, avevo infatti ben compreso che non c’era verso per farli ragionare “noi siamo giovani e dobbiamo divertirci”. Mentre mi allontanavo dal campetto tre personaggi […] mi seguivano insultandomi ed ingiuriandomi, minacciavano di giocare con la mia testa. Uno di loro in bicicletta continuava a ronzarmi intorno insultandomi pesantemente fino a quando passandomi a 10 cm e non sapendo prevedere cosa avrebbe potuto farmi con un calcio alla ruota posteriore lo allontanavo, reagiva prontamente scendendo dalla bicicletta ed avventandosi contro di me sferrando un pugno tra lo zigomo e la fronte, estraevo quindi la mia pistola al peperoncino per neutralizzarlo ma resomi conto della possibile reazione degli altri due e del supporto certo dei rimanenti risalivo in auto e mi allontanavo di qualche decina di metri per chiamare la Polizia, il caso vuole che all’incrocio di Accursio con Certosa transitava una pattuglia di PS alla quale lampeggiavo e segnalavo l’accaduto. La pattuglia provvedeva quindi con l’ausilio di un’altra volante in appoggio ad identificare le persone coinvolte. Questa mattina mi sono recato al P. S. oftalmico dove mi hanno diagnosticato la rottura del vitreo. Nel pomeriggio poi presso il commissariato per la denuncia. Devo però constatare questa volta un trattamento nei miei confronti di una superficialità inaudita e per la quale ho scritto una pec al dirigente Dott. Catenaro nella quale ho espresso le mie perplessità sul personale che ha accolta la denuncia omettendo particolari che insistentemente ho cercato di fare scrivere compresa la presenza delle telecamere di sicurezza. Attendo di essere convocato per meglio definire la questione. MAI MOLLARE.”
Alle 11.58, sempre di sabato 31 luglio, ho ricevuto un altro suo messaggio che riporta:
“Oggi mi ha chiamato il dirigente di Quarto Oggiaro e gli ho raccontato un po’ la situazione nostra e della zona, ci riceverà per fine agosto, vuole una mappatura delle zone critiche. Non bisogna mollare un centimetro.”
Per la cronaca va riferito che in alcune nottate della scorsa settimana alcuni avventori hanno bivaccato nei giardini durante le ore notturne con musica ad alto volume mentre altri giocavano a basket e palleggiavano con il pallone creando un forte rimbombo che si sentiva fino ai piani alti degli edifici circostanti. In un’altra serata, invece, prima dello scoccare della mezzanotte, un gruppo di ragazzi si sono messi a gridare “Auguri!” e subito dopo sono partiti i botti di fuochi pirotecnici.
Penso che è giusto e lecito festeggiare o divertirsi, come hanno riferito i giovani, ma penso che il tutto si debba fare nel rispetto delle regole, della legge, della quiete pubblica e del buon senso. Forse oggi noi, come genitori, dovremmo farci un esame di coscienza e chiederci di chi è la colpa se dei giovani o nostra che non siamo stati capaci di educarli al rispetto degli altri, della cosa pubblica e che la propria libertà finisce quando inizia quell’altrui.
Antonio Barbalinardo (Il Mirino del Sole 24 Ore)
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