Dozzine di voli, oggi (ieri ndr) in partenza da Kabul, con le piste sgomberate, e file di imbarco ordinate. Ma si calcola che siano più di 50mila le persone che hanno un qualche diritto -visto o curriculum di collaboratore o situazione di pericolo effettiva – a partire.
Sarebbe interessante capire la linea italiana: l’aereo di ieri era semivuoto. Come recuperare chi è rimasto indietro a Herat ? Spero che la nostra classe politica, sempre fantastica, non se la cavi proclamando il diritto all’asilo agli afghani che già sono in Italia… quelli se ne sono andati da un paese libero (o se volete, occupato, ma dalla Nato), e di tutti quelli che ho conosciuto uno solo aveva ragioni non economiche : un disertore dell’esercito, che ha avuto il merito o il torto di precedere tutti i suoi colleghi.
A Kabul, per il resto l’ordine copre le paure. I talebani cercano di esibire non lo sbraco dei vincitori, ma il puntiglio dei governanti. Nell’ Helmand hanno nominato per ogni località responsabili della sicurezza cui rivolgersi, diffondendo un volantino. Sperando non sia un invito alle delazioni anonime.
Post di Toni Capuozzo
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