Afghanistan, De Chirico (FI): Zarifa Ghafari subito cittadina onoraria di Milano

Milano

“Chiedo urgentemente al Sindaco Beppe Sala di assegnare il più presto possibile la cittadinanza onoraria di Milano a Zarifa Ghafari, la giovane sindaca afgana che rischia il martirio per aver scelto di restare al suo posto nonostante la tragedia che ha sconvolto il suo paese”. Così Alessandro De Chirico, consigliere comunale di Fi. “Spero che questo gesto sia presto imitato dalle grandi città dell’Occidente. A seguito del ritiro degli USA e dei loro alleati – prosegue – molti uomini del grande esercito afgano di 300 mila soldati hanno abbandonato la lotta contro il nemico talebano. Qualcuno semplicemente disertando, qualcuno corrotto, qualcuno fuggendo con la cassa, e, così facendo, hanno lasciato che il paese piombasse in un incubo tra i peggiori dai tempi di Hitler e Stalin.
Gli uomini stanno fuggendo abbandonando le proprie donne al loro destino. Queste madri, queste figlie, inermi ma non inerti, in maniera nonviolenta nel senso più profondamente gandiano, mostrano il coraggio e la determinazione che un po’ ricordano le grandi figure bibliche che nel Vangelo accompagnano Gesù alla Croce mentre gli uomini – escluso Giovanni – lo avevano abbandonato. Donne che da deboli vittime provano a essere eroiche resistenti.
E fra tutte le resistenti ce n’è una che era uno dei simboli della nazione che si sperava nascesse e che è oggi il simbolo della dignità contro la disperazione: Zarifa Ghafari, 29 anni, la più giovane sindaca afgana, alla guida della giunta di Maidanshahr. Ghafari sarebbe potuta scappare e mettersi in salvo, ma ha scelto di rimanere a rappresentare quella democrazia che abbiamo provato ad esportare, mettendo a repentaglio la sua stessa vita.
“I talebani – ha dichiarato la giovane afgana – verranno per le persone come me e mi uccideranno. Sono seduta qui in attesa che arrivino. Non c’è nessuno che aiuti me o la mia famiglia. Sto solo seduta con loro e mio marito. Non posso lasciare la mia famiglia. Non so su chi fare affidamento. Ma non mi fermerò ora, anche se verranno di nuovo a cercarmi. Non ho più paura di morire”. “Io non so se Ghafari è di destra o di sinistra, se è liberale o socialista, io non so se su una sola idea sono d’accordo con lei. So solo che di fronte a questa lezione data al mondo intero non posso che plaudire.
E spero che la nostra Milano, scelga di riconoscerle la cittadinanza onoraria, affinché possa arrivare ai talebani il messaggio che un capello torto a lei è una offesa non solo a quella donna, non solo a tutte le donne afgane, ma anche a tutti i milanesi”.

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