Buongiorno e bentornati amici sportivi, riprende in questa ultima decade di agosto il campionato di serie A, e stavolta tornano anche gli spettatori ad affollare gli stadi, anche se con capienza ridotta. Tanta l’attesa e l’entusiasmo, altrettanto la curiosità per vedere finalmente all’opera le squadre, alcune con profonde mutazioni a causa di colpi di mercato a volte imprevedibili e/o inattese, ma non per questo anche sorprendenti. E’ il caso soprattutto dell’Inter, che si ripresenta all’avvio con lo scudetto n°19 da difendere cucito sulle maglie, tra le quali sono inopinatamente scomparse quelle di Hakimi e Lukaku. Ma proprio sabato, tra gli anticipi previsti per la prima giornata, c’è stato il ruggito di risposta dei nerazzurri contro il Genoa. Una partita quasi senza storia, dominata a suon di gol e gioco dai vecchi e nuovi di un allenatore a sua volta “nuovo”, Inzaghi, che non può che compiacersi di quanto hanno offerto in campo i suoi ragazzi.
Infine la Dea di Gasperini, l’Atalanta, sbanca l’Olimpico di Torino al 93° con un gol di Piccoli, rientrato dal prestito allo Spezia. E’ un gol pesantissimo, anche per ciò che le due squadre avevano espresso in campo. Per 65 minuti infatti un Toro energizzato dalla cura Juric aveva sovrastato un’Atalanta che, priva di Freuler e De Roon, aveva sofferto tantissimo in mezzo. Vantaggio nerazzurro di Muriel in avvio, poi il pareggio di Belotti, subentrato a metà ripresa e decisivo nell’azione. Un punto a testa che sembrava ormai cosa fatta, ma proprio il rientrante Piccoli concretizza un buon lavoro di Pasalic, su un distratto Ricardo Rodriguez. Morale della favola: a Juric i complimenti per il lavoro, per la partita e per l’approccio dei suoi, a Gasperini i primi 3 punti della stagione. Per una volta, anche all’allenatore dell’Atalanta può andar bene così, nonostante un match meno spettacolare del solito.
Il Bologna sale sulle montagne russe e ottiene i primi tre punti del campionato, con una gara tutta pazza e in rimonta contro la neopromossa Salernitana. Al Dall’Ara succede tutto in un secondo tempo emozionantissimo. Campani rimasti in 10′ al 34′ per il doppio giallo a Strandberg, ma in vantaggio con Bonazzoli su rigore, assegnato per una manata di Soriano (espulso) su Djuric. Poi, prima incornata di De Silvestri (con Goal Line Technology attiva) e 1-2 ospite con Coulibaly al 70′. Subito rimontato, tra il 75′ e il 77′, da Arnautovic e dallo stesso terzino ex Toro. Nel finale, espulso anche Schouten. 3-2 il risultato finale, e può tirare un sospiro di sollievo con i 3 punti, ma ci sono sbavature da limare in questo Bologna.
Il primo tempo è segnato dall’uscita avventata del portiere viola Dragowski, nella ripresa la partita si concede al caos, ma ad uscirne vincitrice è sempre la squadra di Mou, testarda nel non collassare dopo l’espulsione per doppia ammonizione di Zaniolo. Il centrocampista azzurro è l’unico neo di questa serata romana: troppo irruento e “carico “ in certi frangenti, anche se la decisione di Pairetto è discutibile. I giallorossi vivono un primo momento di sbandamento subito dopo il ristabilirsi della parità numerica: ne approfitta Milenkovic, che festeggia il rinnovo con una zampata su assist di Pulgar. Con le spalle al muro, la Roma viene sollevata ancora una volta dal ciclone Abraham: al 65’ il suo scatto in profondità taglia in due la difesa viola e consegna sui piedi di Veretout il pallone del nuovo vantaggio giallorosso. Il francese si ripete al 79’: questa volta il servizio è del subentrato Shomurodov, che si riconferma esperimento riuscito.