Quando la presunzione non ha limiti, Sala “Difficile passare a primo turno, però…”

Milano

Dubbi, calcoli, supposizioni quelli di Sala, sciorinati pubblicamente per scaramanzia, per rassicurare se stesso che sì 8 liste sono sufficienti e di più non sa raccattare perché i moderati esistono, hanno idee diverse, chissà come si fa a condividerle, ma ci sono…Nessun dubbio sulla sua amministrazione, e neppure sulla sua visione irreale di una città radical chic, di un volare talmente alto che non trova le vere dimensioni di Milano. Ma la vittoria, pensa, è lì ad aspettarlo e, anche se a Milano non è mai successo che qualcuno stravincesse al primo turo, questo, seppur difficile, lo ritiene il caso a lui più congeniale. Non si sa come commentare la presunzione, l’autocelebrazione, il non sense delle sue dichiarazioni.

Ha detto “A Milano è la norma” andare al ballottaggio, “è chiaro che un candidato sindaco uscente deve provare a cercare di vincere al primo turno. Non lo reputo facile, per cui credo che il grosso del mio sforzo in questa campagna pur breve sarà prima di tutto di chiamare i miei ad andare a votare”. Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala a margine di un’iniziativa elettorale in via Paolo Sarpi, spiegando che “siccome alla fine ci sono 10 liste, anche se molte liste dovessero prendere dei decimali, non è semplice passare al primo colpo. Detto ciò, un candidato sindaco che si ripresenta deve avere in testa che ci deve provare”. “E poi io penso che ci possa essere un elettorato moderato conservatore che possa guardare con fiducia al fatto che alla fine io posso piacere o non piacere, credo non integralmente, credo che ci sono alcune caratteristiche che siano condivisibili da tutti e alcune caratteristiche che non lo siano. Diciamo che non sono una sorpresa, sono una persona che da 12 anni fa la sua parte per Milano. Io mi rivolgo a tutti quelli che, ripeto, magari non apprezzano tutte le mie idee però apprezzano la mia dedizione per Milano”, ha aggiunto. “Quindi la mia campagna sarà chiamare i miei a votare, non voglio che il mio elettore tipo abbia la sensazione che sia facile, perché non lo è. Storicamente non lo è mai stato. Però guardo anche a un elettorato moderato che può non riconoscersi dal fronte rappresentato dal mio principale avversario. Poi vedremo anche quanto la candidatura dei cinque stelle avrà successo, sono curioso di capire come andrà”, ha concluso.

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