Il commento di Luciano: 2a giornata di serie A

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Buon lunedì a tutti, suona la seconda campanella del nuovo campionato, con orari e blocchi leggermente diversi dai precedenti. Due anticipi al venerdì, il primo al Friuli dove l’Udinese ha inflitto il secondo ko stagionale al Venezia, il secondo a Verona con l’Inter che illude i gialloblu di Di Francesco per un tempo, ma cambia marcia ad inizio ripresa e travolge l’Hellas con 3 gol di marca argentina.

Udinese-Venezia 3-0, a conferma del gran periodo di forma in questo avvio di campionato: dopo il pareggio contro la Juventus, i ragazzi di Gotti conquistano anche la prima vittoria stagionale in campionato. Il Venezia dura circa mezz’ora, poi i padroni di casa la sbloccano al 29’con Pussetto, che grazie all’invito di Molina spedisce il pallone alle spalle di Lezzerini. Blanda reazione veneziana ad inizio ripresa, ma al 70′ è Deulofeu a mettere davvero in discesa il match: botta di Arslan respinta da Lezzerini, ma lo stesso attaccante bianconero ribadisce in gol (secondo consecutivo in questa Serie A). Nel finale c’è spazio anche per Molina, che chiude il match sul 3-0. Sorride Gotti, sicuramente soddisfatto della prestazione di sostanza dei suoi, Venezia in crescita, ma per vincere servirà qualcosa di più.

 

Al Bentegodi scende in campo un’Inter praticamente identica, ma soltanto nella formazione, a quella che ha battuto il Genoa nella prima. Infatti, a dispetto del risultato finale (1-3) sembra poco presente per tutto il primo tempo, un po’ svagata anche se nei primi 10′ crea comunque un paio di buone azioni, ma al 15° è Handanovic a suonare il campanello d’allarme. Infatti è un suo grossolano errore la pessima palla a Brozovic: Ilic vince il rimpallo, tocca sotto e batte Handanovic, Verona in vantaggio! La reazione dell’Inter non è immediata, anzi sembra soffrire la pressione alta del Verona, Barella ci prova comunque al 23’di testa ma la palla esce non di molto sul fondo. Prima del riposo, ancora una occasione del Verona, errore di Brozovic in uscita, Zaccagni sprinta: pallone a Cancellieri, che però calcia male e non trova la porta. La svolta però è dietro l’angolo, e l’Inter trova il pareggio ad una manciata di secondi dal fischio d’inizio della ripresa. Rimessa lunga di PerisicDzeko la tocca di testa e trova Lautaro che incorna alle spalle di Montipò. Al 51′ azione Gunter-Faraoni e Verona vicino al raddoppio, ma replica immediatamente l’Inter con Lautaro, azione simile a quella del pareggio, ma con sinistro a fil di palo. Al 66′ fuori Perisic e Brozovic, entrano Vidal e Di Marco , l’Inter alla ricerca del vantaggio preme e inizia a mettere in crisi la difesa veronese, Bastoni impegna severamente Montipò dal limite, pallone toccato fuori di un soffio. Sostituzioni a raffica, anche nel Verona, al 72′ Inzaghi toglie Lautaro e butta in mischia l’ultimo arrivato, Correa, che in pochi minuti si dimostra tutt’altro che ultimo e sale in cattedra: contropiede veloce di Darmian sulla destra, cross e testa vincente dell’ex laziale, Inter avanti! Niente male come esordio, ma il “Tucu” non è sazio e in pieno recupero sgancia un gran sinistro dal limite, Montipò nettamente sorpreso e doppietta incredibile per la felicità dell’argentino nuovo festeggiatissimo bomber nerazzurro. Inter a punteggio pieno, 2 vittorie, 7 gol fatti e uno subìto, aspetta le risposte dei rivali di sempre, in particolare di chi ha appena ricevuto i saluti di addio da CR7, bomber già rimpianto…

 

Blocco 4 partite di sabato: Lazio-SpeziaAtalanta-BolognaFiorentina-Torino Juventus-Empoli.

 

La prima delle 18,30 all’Olimpico tra i biancocelesti di Sarri e lo Spezia di Italiano, finisce con un punteggio tennistico, 6-1. Una grande Lazio che arriva alla sosta a punteggio pieno, con tanti segnali positivi per Sarri. Come contro l’Empoli, i biancocelesti partono con l’handicap dello svantaggio: gol di Verde al 4′. Dopo un minuto Immobile pareggia il match su palla di Pedro e dà il via al proprio primo tempo da sogno, con una tripletta nonostante il rigore sbagliato. La rete di Felipe Anderson in avvio di ripresa spegne qualunque speranza dello Spezia, che poco dopo si trova anche in dieci uomini per il rosso ad Amian. Nel finale c’è gioia anche per Hysaj e Luis Alberto, che risponde con tre assist e un gol: ottima Lazio, Spezia sfrontato ma troppo fragile dietro.

 

A Bergamo, contro il Bologna di Mihailovic, un primo tempo un po’ più brillante rispetto a quello di Torino, ma alla distanza è ancora un’Atalanta meno brillante del solito. A differenza del match di una settimana fa però non riesce il colpaccio nel finale alla Dea, che contro un buon Bologna non va oltre lo 0-0. Un paio di squilli in avvio con Malinovskyi e Ilicic, seguiti poi da una ripresa dove i rossoblu prendono le misure ai bergamaschi di Gasperini, facendo densità davanti all’area, praticamente non rischiando più nulla. Complice anche un terreno di gioco non degno delle qualità tecniche di entrambe le squadra, il match non sale mai al ritmo giusto per la Dea, che così incappa nella seconda prestazione consecutiva tutt’altro che convincente. I carichi di lavoro, di solito, permettono alla squadra di Gasperini di uscire alla distanza. Questa intanto, però, rispetto al recente passato, rimane un’Atalanta assai meno convincente.

 

Sorprendente l’Empoli del primo tempo a Torino, contro una Juventus apparsa confusa e probabilmente ancora scossa psicologicamente dall’improvviso abbandono di Ronaldo. Ne approfittano i toscani che concludono i primi 45′ addirittura in vantaggio, con un gol di Mancuso al 21′, e da quel momento Empoli padrone del campo. La Juventus aveva iniziato molto bene la partita, con due occasioni per Chiesa e le belle parate di Vicario, ma una volta sotto si è fatta troppo frenetica ed è andata in confusione. La sensazione è che ai bianconeri, in mezzo, continui a mancare qualità. Danilo e Rabiot, per fare due nomi, davvero poca cosa. Nella ripresa tutti si attendevano la classica sfuriata bianconera con l’Empoli fatalmente travolto, ma tutto ciò che si è visto è un’ammucchiata caotica di giocatori senza un faro ad illuminare la porta avversaria. Siamo alla seconda giornata, verissimo, ed è assolutamente fuori luogo ogni giudizio in proiezione futura, ma nell’immediato si sta certamente materializzando una clamorosa inciampata di una squadra che manca vistosamente di concretezza in fase conclusiva. E fatalmente aleggia il fantasma di quel giocatore che di concretezza ne aveva da vendere, ora che una neopromossa è la prima squadra ad espugnare lo Juventus stadium, nella stagione appena iniziata. Lo ha fatto con un solo gol, Mancuso, che può incorniciare l’immagine di quel pallone che schizza beffarda alle spalle di Szczesny, per una vittoria che ai più sembrerà irripetibile. Nessuno avrebbe ipotizzato che alla seconda di campionato la Juventus si trovasse già a 5 punti dall’Inter, con un pareggio a Udine ed una sconfitta casalinga contro l’Empoli, ma il calcio propone di tutto senza guardare in faccia nessuno. Guardare per credere…

 

Fiorentina-Torino si è conclusa col punteggio di 2-1 in favore della Viola. Animata dalla bolgia del Franchi, lavora ai fianchi il Torino di Juric per 40 minuti, prima di scoccare la freccia velenosa con Nico Gonzalez: Castrovilli ricama per il suo sinistro piazzato, di fatto consegnandogli le chiavi dell’attacco viola. Torino imballato e confusionario, con Belotti abbandonato a sé stesso e mai nel vivo della manovra. Il Torino non trova le contromisure nemmeno nel corso della ripresa, e incassa il raddoppio viola: a sbloccarsi è il tanto atteso Vlahovic, che con torsione scultorea trafigge Milinkovic-Savic nell’angolino. All’89’ è Verdi a donare un lampo di speranza ai granata: su filtrante di Lukic, il subentrato infila Terracciano e suona la carica. Ai viola tocca stringere i denti fino all’ultimo, e i granata non sono di certo aiutati da un Belotti costantemente avulso dal gioco. Italiano serra le fila, e i toscani possono gioire: vittoria che sa di riscatto dopo la delusione di Roma.  Gonzalez e Vlahovic sempre più leader di questa Fiorentina. Il Torino invece, considerate le dichiarazioni polemiche della vigilia, dovrà prendere decisioni importanti a proposito di Juric.

 

Ultimo blocco domenica,  con Genoa-Napoli Sassuolo-Sampdoria, poi Salernitana-Roma e Milan-Cagliari.

Iniziando da Genova, dove il Napoli stenta ma riesce a conquistare l’intera posta negli ultimi 5 minuti dei 90′ regolamentari. È la serata di Petagna, che regala altri tre punti al Napoli,  e rimane a punteggio pieno in classifica dopo due giornate. Gara complicata, resa tosta da un avversario deciso a vendere cara la pelle nonostante il divario tecnico e le difficoltà della rosa. E match deciso, appunto, da un’incornata vincente a sei minuti dalla fine di Petagna, entrato da pochissimi secondi e diventato in un amen l’uomo della provvidenza azzurra. In precedenza era stato Fabian Ruiz a portare avanti il Napoli poco prima dell’intervallo, ma la ripresa era stata difficoltosa per gli uomini di Spalletti: gol annullato forse ingiustamente a Pandev, poi l’1-1 dell’ottimo Cambiaso. Ma l’ingresso di Petagna decide la partita, elevando il Napoli a far compagnia a Inter e Lazio e Milan, a +5 sulla Juventus che, dopo la sosta, arriverà al Maradona per testare le reali ambizioni di Insigne e soci.

 

Sassuolo e Sampdoria danno tutto nella prima ora di gioco, tra corsa, contrasti duri e qualche chance di troppo gettata alle ortiche. Poi, dopo un’occasione colossale sprecata da Caputo al 50′, le gambe imballate prendono il sopravvento e la gara resterà inchiodata sul risultato ad occhiali. Al Mapei Stadium è 0-0. Neroverdi a 4 punti in classifica, blucerchiati a 1.

 

Ben diverso il punteggio invece allo stadio Arechi di Salerno, dove la Roma strapazza la Salernitana con una quaterna secca tutta nella ripresa. Ma la squadra di casa ha dato filo da torcere, imbrigliando i giallorossi per tutto il primo tempo e concedendo ben poche occasioni limpide. Secondo tempo, e Perez ci prova subito con un tiraccio che finisce sul fondo, ma subito dopo ecco che si sblocca il punteggio: Pellegrini riceve un invitante pallone da Vina e si lancia verso la porta, Belec non può nulla e Roma in vantaggio al 48′. Il gol galvanizza gli uomini di Mourinho, che sullo slancio raddoppiano in 4 minuti, al 52′ è Veretout a bucare nuovamente Belec a conclusione di una bella triangolazione con Abraham Mkhitaryan. La Salernitana ora cede alla superiorità tecnica della Roma, e al 70′ incassa il terzo gol ad opera di Abraham (primo gol per la Roma) La partita è chiusa nel risultato ma non nel punteggio, che cambia ancora al 79′ con il gol del 4-0 di Pellegrini, un gran tiro “a giro” (modello Insigne) che si insacca alle spalle dell’impietrito Belec. Roma che si aggrega alle 5 del gruppo di testa, a punteggio pieno, Mourinho sghignazza soddisfatto.

 

Ultimo pallottoliere a S.Siro, con un buon Milan che riabbraccia il proprio pubblico con un primo tempo stellare, nel segno del bel gioco e di Giroud: doppietta per il francese nel 4-1, maturato tutto nel primo tempo. L’avvio di partita è frizzante: Tonali si regala la prima gioia in rossonero con una gran punizione, Deiola pareggia subito di testa e Leao riporta avanti il Milan, con una conclusione da fuori deviata da Brahim Diaz. Il Diavolo aizza il pubblico, Giroud lo esalta: doppietta per il francese, che prima insacca con il sinistro e poi trasforma il rigore, assegnato dal VAR per mano di Strootman. La ripresa è tranquilla: ritmi più bassi e ospiti attenti a evitare l’imbarcata. Il risultato non cambia: poker rossonero alla prima a San Siro, Giroud protagonista e punteggio pieno per Pioli alla sosta.

 

E’ tutto per questa seconda giornata, arrivederci al prossimo turno che prenderà avvio il 12 settembre, dopo la sosta per gli impegni della nazionale . Buona settimana agli sportivi lettori.

 

 

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