Sala non si è ancora presentato tra gli sfollati da rogo del grattacielo di via Antonini. C’è disperazione, incertezza. Relaziona Libero “Gli ex inquilini del palazzo incendiato si stanno organizzando come possono, facendosi aiutare da amici e parenti e con l’istituzione di una raccolta fondi denominata “Aiuto subito per Antonini 32/34“, il cui Iban sta già girando sui social. Ma le loro sole forze non bastano e per questo chiedono al Comune che «non si dimentichi di noi superstiti, perché siamo in strada e non vogliamo fare la fine dei terremotati…Stiamo affrontando noi tutte le spese e abbiamo bisogno di qualunque cosa, da un tetto sopra alla testa a vestiti e pc per lavorare, perché abbiamo perso tutto» ha fatto sapere uno di loro, come se ci fosse bisogno di sottolinearlo. Eppure forse una spiegazione era necessaria davvero, perché fino a ieri pomeriggio nessuno si era più fatto sentire. Così è arrivata la notizia di un incontro tra l’amministrazione comunale e gli sfollati, che si terrà venerdì mattina a Palazzo Marino.”
Venerdì a Palazzo, ma non un atto di partecipazione. Nella tragedia, le azioni anche rischiose dei Vigli del Fuoco sono il frutto di abnegazione e generosità. Riccardo De Corato propone “Il Comune di Milano non dovrebbe avere alcun dubbio sul costituirsi parte civile. Il primo cittadino insignisca i Vigili del Fuoco con l’Ambrogino d’Oro visto che lui stesso ha potuto constatare che hanno operato mettendo a rischio la propria incolumità arrivando ad ustionarsi le mani. Insieme al Comune, dovrebbe costituirsi parte civile anche il Governo che deve adoperarsi per prevedere, al più presto, una legge che imponga agli edifici di avere involucri ignifughi.”
Anna Ferrari
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845