Nel corso dei millenni l’uomo ha trovato riparo sotto frasche, grotte e tende. Al giorno d’oggi invece vive in edifici verticali e torri dove abitano migliaia di persone. Molte abitazioni riflettono lo status sociale. L’abitazione soddisfa a un bisogno primario, come lo era la caverna o la capanna dei primordi. Ora la domanda è: la casa è un diritto oppure un optional? L’imprenditore Silvio Benigno Crespi, che fondò il villaggio operaio Crespi d’Adda nel 1877, sosteneva che “chi ama la propria casa ama anche la famiglia e la patria e non sarà mai vittima del vizio e della neghittosità”: ma erano altri tempi! Vi chiederete: dove voglio arrivare? Parliamo tutti di ripresa come Milano città in 15 minuti, finanziamenti PNRR, Milano città stato, potere delle città C40, rinascita quartieri con metropolitane, MIND, sharingmobility, bici ad energia, parchi e grattacieli spaziali entro il 2023. lo aggiungo ciò che più mi sta a cuore: risanamento degli alloggi delle case popolari di Milano. Oggi è necessario, per tutti gli stabili pericolanti, un tempestivo intervento di ALER e MM. Alzo gli occhi al cielo e faccio il giro delle belle madonnine di Milano poste sulle varie torri della metropoli perché ci sostengano in tale missione per il futuro dei cittadini.
(Post Maria Mirarchi Architetto)
Ma forse per un sindaco è anche il momento di predisporre un piano per la realizzazione di nuove case popolari, per dare dignità e consapevolezza di sentirsi parte integrante di una comunità a chi, per motivi economici, vive emarginato e incompreso. Un problema che Sala non ha mai considerato, nonostante i proclami sull’equità sociale.
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Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano