Buon lunedì ai lettori, il campionato inizia a “carburare”, ma è ancora presto per i giudizi e tantomeno le sentenze. Tuttavia, queste prime giornate vengono ricordate e discusse soprattutto per la crisi non solo di risultati della Juventus, a prescindere dalla vittoria piuttosto scontata in Champions L. I bianconeri di Allegri devono ora concentrarsi sul campionato per non perdere ulteriore terreno dalle 3 di testa soprattutto, che l’hanno già distanziata di ben 8 punti. Tra queste, una è proprio l’avversaria di turno in questa quarta giornata, ed essendo il Milan non è esattamente l’avversario più comodo del momento. Il risultato del campo confermerà questa impressione, con un pareggio che poteva anche diventare un’altra sconfitta nel finale. L’altra attesa ad un ritorno vincente è l’Inter, che dopo il pareggio in casa della Sampdoria trova a S.Siro il Bologna dell’ex Mihailovic, il quale annuncia di voler affrontare a petto in fuori i nerazzurri per coglierne il momento di lieve flessione, dopo la prima sconfitta in Champions (ma l’avversario si chiamava Real Madrid…). Annuncio sonoramente smentito sul campo, Mihailovic torna a casa con una cassa di pere…
Giornata che inizia in venerdì, con un Torino-Sassuolo che svela un sorprendente Toro capace di sovrastare abbastanza nettamente la squadra neroverde del nuovo mister Dionisi. Al Mapei Stadium l’incontro si conclude con il punteggio di 0-1, decide la rete del subentrato Pjaca nel finale. Un successo meritato e voluto dalla squadra di Juric, che ha creato tanto e ha messo sotto i neroverdi sul piano del gioco per gran parte del match. Pali di Frattesi, Brekalo e Praet nel primo tempo, male nel complesso Boga, Berardi e Djuricic.
Anticipi del sabato, Il Genoa cade tra le mura di casa sotto i colpi di Saponara e Bonaventura, i due perni del nuovo centrocampo viola che trascinano la Fiorentina alla terza vittoria consecutiva in campionato. Dopo un primo tempo davvero povero di emozioni, la svolta del match arriva con i cambi di inizio ripresa: Italiano lancia in campo Saponara, il numero 8 al 60′ lo ripaga con un destro potente e preciso che non lascia scampo a Sirigu. Il Genoa non reagisce, la Fiorentina ringrazia e nei minuti finali chiude il match con Bonaventura, bravo nel trovare l’angolino basso da distanza ravvicinata sul servizio di uno scatenato Saponara. Igor concede un calcio di rigore al Genoa in pieno recupero per un tocco in area su Badelj, Criscito non sbaglia ma serve davvero a poco. La Fiorentina passa (1-2) a Marassi, trascinata dal proprio centrocampo ritrovato e dal gioco di V. Italiano.
Alle 18 ecco di scena l’Inter a S.Siro, avversario il Bologna, da prendere con le molle perché tra i precedenti più recenti si registrano due vittorie nelle ultime due occasioni, ma anche una sconfitta proprio a S.Siro a Luglio 2020, alla ripresa del campionato dopo l’interruzione causa pandemia. Ma stavolta l’Inter non ci casca, e usa davvero le molle, anzi le mollette per appendere il Bologna a sgocciolare
dopo una grandinata che lo ha colto a S.Siro, anche se in cielo il sole faceva ancora capolino tra le nuvole. Inzaghi schiera da subito la coppia Lautaro-Correa, e brilla subito il primo con un gran gol al 5′ dopo una pregevole iniziativa di Dumfries. Il secondo (Correa) sembra ancora leggermente sottotono rispetto allo scoppiettante esordio di Verona, dove metteva a segno la sua prima doppietta in nerazzurro. Ma per sua sfortuna, e pare anche dell’Inter, dopo una mezz’ora abbandona dolorante il campo per un colpaccio al costato e al fondo schiena. In seguito viene comunicato addirittura segnalato in ospedale per verificare conseguenze di una forte contusione, ma nulla di grave. L’Inter mette in campo Dzeko al suo posto, e lui ricambia come sa. Ma prima della sua doppietta, al gol di Lautaro si aggiungono quelli di Skriniar al 31′ (grande stacco e incornata da 2 metri) e al 34′ Barella che la mette dentro quasi da terra, in caduta. Nella ripresa, a risultato ormai blindato, spazio anche a Ranocchia, Kolarov, Gagliardini, Sanchez e Dzeko. Al 55′ in gol anche Vecino, da posizione angolatissima nell’area piccola, poi la doppietta di Dzeko che lo imita da posizione ancora più estrema sul gol finale del 6-0. Punteggio che è diventato 6-1 all’86’, quando Theate riesce a battere in tuffo di testa un Handanovic incolpevole, ma indispettito per la sua porta violata all’ultimo. Inter che riprende quindi fragorosamente a sua corsa, solitaria in testa per 24 ore, e Bologna avvilito dalla pesante e inattesa batosta.
〈 Lautaro Martinez sblocca in pochi minuti l’incontro
col Bologna e porta in vantaggio l’Inter〉
A Salerno c’è l’Atalanta di Gasperini, a faticare non poco per aver ragione, ma solo nel finale e dopo aver rischiato parecchio da una Salernitana tutt’altro che arrendevole. Un guizzo di Zapata a un quarto d’ora dalla fine regala l’1-0 e i 3 punti ai bergamaschi, che escono dall’Arechi con l’intera posta in palio. Salernitana ancora sconfitta, e non è una novità considerando che i campani, fin qui, le hanno perse tutte. La novità è che finalmente la squadra di Castori, con Ribery titolare per un tempo, si è scrollata di dosso i timori delle giornate precedenti. Gioca a calcio, tiene il campo con personalità contro un avversario più quotato, scheggia una traversa con Mamadou Coulibaly e colpisce un palo clamoroso con Obi. Ma ha il torto di distrarsi un’unica volta contro un’Atalanta troppo brutta per essere vera. E viene punita dai campioni nerazzurri: assist di Ilicic, gol di Zapata. Nel finale la Dea giustifica (parzialmente) il successo, sprecando il raddoppio con Zappacosta e colpendo una traversa con Gosens. Ma la Salernitana, proseguendo così, può sperare nella salvezza.
Domenica a pranzo c’è un Empoli-Sampdoria. La squadra blucerchiata si sblocca in campionato, trovando la prima vittoria in un modo molto convincente. Al Castellani, Caputo, autore di una doppietta, e compagni superano infatti l’Empoli con un secco 3-0, risultando cinici nei momenti chiave della sfida ma anche molto più creativi dei padroni di casa. Mattatore della sfida, a 360°, un Candreva sontuoso: non solo per il 66° gol o il 79° assist, in occasione del primo gol di Caputo, con uno scavetto intelligente e perfetto a premiare la profondità dell’attaccante, bensì per una prova magistrale nel cucire il gioco della Samp e creare occasioni da gol. Per la squadra di Andreazzoli una giornata negativa, in un lunch match domenicale che pure era cominciato con un dominio dei padroni di casa, nel gioco, nel possesso palla e nelle occasioni (con Patrick sugli scudi fino al 30′).
Lo Spezia di Thiago Motta, in un vero e proprio scontro diretto contro il Venezia, trova la giocata risolutiva al minuto 94′. Decide una prodezza di Bourabia, al termine di una gara molto equilibrata. Apre Bastoni nel primo tempo con un sinistro superlativo indirizzato al palo interno della porta di Maenpaa. Il Venezia soffre nella prima frazione, migliora nettamente nella seconda in cui trova il gol del pari con uno stacco aereo di Ceccaroni. Sembra tutto apparecchiato per il pareggio, peccato che Bourabia (entrato nel finale) non sia d’accordo e regali i 3 punti ai suoi. Spezia a quota 4 punti a respirare ossigeno, il Venezia resta fermo a 3.
Dopo un percorso di sole vittorie tra Serie A e Conference League, la nuova Roma di Mourinho cade per la prima volta. Esulta il Verona, che con l’arrivo in panchina di Tudor cambia marcia e si porta a casa un 3-2 che vale oro. Sotto la pioggia battente che per larghi tratti del match cade sul Bentegodi, la partita diventa uno show da cinque reti e tante emozioni. La Roma sembra poter imporsi un’altra volta quando Pellegrini, verso la conclusione del primo tempo, estrae dal cilindro una magia di tacco. Ma l’Hellas ha cuore e gioco, e all’inizio della ripresa ribalta il risultato in un amen con Barak e Caprari. La goffa autorete di Ilic pare rimettere il match sui binari giallorossi, ma il gol decisivo, e splendido, è di Faraoni. Prima vittoria per il Verona, prima sconfitta per la Roma che ora si ritrova quasi alle porte il derby contro la Lazio, in un momento già delicatissimo.
Tra Lazio e Cagliari, che vedeva l’esordio di Mazzarri sulla panchina della Lazio, belle giocate, 4 gol e prestazioni convincenti. I sardi giocano un buon calcio e mettono in difficoltà la Lazio, la quale regge l’urto nella prima mezz’ora e va avanti con il colpo di testa di Immobile al 45′. Al primo minuto di ripresa arriva l’immediato pareggio firmato Joao Pedro illuminato da un assist al bacio di Marin. Si trasforma in rifinitore il brasiliano per il secondo gol che porta la firma di Keita. La Lazio reagisce e schiaccia negli ultimi 30 metri il Cagliari negli ultimi 30 minuti. Cataldi manda all’incrocio dei pali un destro di potenza pura quando non manca molto al 90′. L’espulsione di Zappa arriva nel recupero e non cambia il risultato. Pareggio (2-2) giusto che premia la voglia del Cagliari: i sardi salgono a quota 2 punti, rimanendo nella zona pericolo, la Lazio con 7 punti rimane leggermente staccato dal treno di testa.
La serata di gala a conclusione della giornata domenicale, presenta un “clasico” del campionato nostrano: Juventus-Milan. I bianconeri che cercano la prima vittoria in campionato, i rossoneri pur senza pedine importanti del calibro di Ibra e Giroud, alla ricerca di conferme del buon momento che stanno vivendo. Partita che vede un primo tempo praticamente dominato dalla Juventus, che parte a razzo e mette in campo dinamismo e una determinazione feroce. Infatti mette subito alle corde un Milan forse sorpreso da tanto ardore, e passa ben presto in vantaggio con una ripartenza fulminea: due tocchi nella trequarti juventina, da azione di calcio d’angolo, da Dybala a Morata avanzato in posizione regolare, cavalcata solitaria invano rincorso da Theo Hernandez, scavetto su Maignan e palla in rete. Da manuale…
Il secondo tempo passa senza molte emozioni, ma ad un quarto d’ora dal termine qualcosa si rompe nella Juventus e la partita ricorda da vicino quella disputata dall’Inter contro il Real: dopo un primo tempo dominato e tante occasioni sprecate, alla mezz’ora della ripresa cala fisicamente e fa crescere l’avversario, fino a subire il gol. A parte il risultato che è diverso e migliore per il Milan, i rossoneri come il Real tornano a galla: la testata di Ante Rebic costringe la Juve a rimandare l’appuntamento con la prima vittoria in campionato. Il Milan strappa un 1-1 prezioso, considerando le numerose assenze a cui si aggiunge Kjaer, uscito dal campo al 36′. Il Diavolo riprende una partita cominciata nel peggiore dei modi, tutto Il primo tempo è a tinte bianconere, Allegri se la prende con i suoi per qualche occasione di troppo sciupata. La squadra di Pioli invece va addirittura ad un passo dal colpaccio, con il miracolo di Szczesny su Kalulu all’87’. Milan a 10 punti, come l’Inter, e la Juventus ancora a -8.
La quarta giornata si conclude lunedì alle 20,45, con l’incontro tra Udinese e Napoli, che definirà la classifica delle prime posizioni con gli azzurri di Spalletti che potrebbero, vincendo, tornare solitari in testa almeno fino a mercoledì, quando il primo turno infrasettimanale mischierà nuovamente le carte (ma anche no…)
Arrivederci alla prossima!