Primo turno infrasettimanale per un’altra stagione da gran premio, riparte l’Atalanta sul Sassuolo e riparte anche l’Inter, prima sofferente poi prepotente in rimonta in casa della Fiorentina. Pareggio tra Bologna e Genoa, e vediamo nel dettaglio da quest’ultimo incontro. Bologna-Genoa 2-2 al Dall’Ara, tutto nella ripresa: botta e risposta tra Hickey e Destro, Arnautovic e Criscito poi hanno sigillato il pareggio dopo un primo tempo davvero povero di emozioni. Hickey la sblocca al 49esimo con il primo gol in carriera in Serie A, Destro insacca di testa l’immediato pareggio alla prima palla buona capitatagli sulla testa. La partita si infiamma, Skorupski si supera con un intervento su una nuova incornata di Destro da pochi passi, Sirigu risponde con un volo provvidenziale sullo stacco di De Silvestri. Quando i ritmi sembrano abbassarsi, però, Vanheusden trattiene in area Sansone concedendo al Bologna un calcio di rigore: Arnautovic è freddissimo, così come Criscito a ridosso del 90′ dopo l’ingenuità di Bonifazi su Kallon che vale il giro dal dischetto anche per il Genoa di Ballardini. Finirà così, con un miracolo di Sirigu su proprio all’ultimo secondo, e con le due squadre che possono accontentarsi di un punto a testa dopo i rispettivi ko dello scorso turno.
E l’Inter? Se qualcuno pensava fosse sazia o stanca dopo 4 giornate e 3 vittorie, e l’ha vista soffrire ma senza perdere la testa nel primo tempo con la Fiorentina, deve rivedere le proprie valutazioni. La squadra di Inzaghi, da inizio ripresa ha cambiato marcia, togliendo in pochi minuti le illusioni ai viola, e se qualcuno chiedeva una conferma della sua forza eccolo servito. I campioni in carica vincono la partita della verità, imponendosi per 3-1 in rimonta sul campo di una Fiorentina tanto bella quanto effimera. Al Franchi è una gara a due facce: primo tempo quasi completamente di marca viola, secondo a tinte nerazzurre. E risultato che alla fine premia l’Inter, che almeno momentaneamente stacca il Milan e supera il Napoli, portandosi da sola al primo posto della classifica. Il vantaggio iniziale di Sottil, forse viziato da un fallo su Skriniar, è un’illusione. Dopo l’intervallo la bella Fiorentina plasmata da Italiano si sgonfia, l’Inter rinasce e trova un uno-due micidiale con Darmian e Dzeko. Chiudendo i conti nel finale, dopo l’espulsione dello stesso Gonzalez (applauso ironico nei confronti dell’arbitro Fabbri), con Perisic. Una prova di forza bella e buona. E un messaggio a tutte le concorrenti: i campioni in carica non hanno alcuna intenzione di abdicare al trono.
Anche l’Atalanta torna alla vittoria (2-1) contro il Sassuolo.
l manifesto del calcio di Gasperini sono le reti dei due esterni: Gosens e Zappacosta abbattono il Sassuolo, a cui non basta la rete di Berardi per riacciuffare il risultato. Succede tutto nel primo tempo, la Dea parte forte: Gosens brucia Frattesi e sblocca al 3′. I nerazzurri hanno tante palle gol per raddoppiare, ma devono anche ringraziare Defrel per una rete divorata al 12′. Zappacosta raddoppia al 37′ dopo una splendida azione di squadra, l’Atalanta dà l’impressione di poter dilagare ma Berardi buca Musso con il sinistro vincente dalla trequarti, a pochi secondi dall’intervallo. Il Sassuolo rientra con fiducia dagli spogliatoi, il ritmo della Dea torna subito arrembante ma cala vistosamente nella seconda metà della ripresa, con la stanchezza a farsi chiaramente sentire. Non basta però agli uomini di Dionisi, che restano a quota 4: Gasperini vola a 10. E ora ci sarà la trasferta contro l’Inter.
Con sofferenza, ma la Salernitana dà una scossa al suo campionato e dopo la bella prova con l’Atalanta, trova il primo punto in A della sua stagione. Sono Gondo e Mamadou Coulibaly a rimontare un Verona cinico nel primo tempo, ma forse un po’ troppo rinunciatario nella ripresa. Gli scaligeri infatti erano andati avanti con una doppietta del ritrovato Kalinic, parzialmente compensata però all’ultima azione del primo tempo dalla rete in mischia di Gondo. A inizio ripresa ancora Kalinic sfiorava la tripletta con una gran conclusione fermata solo dall’incrocio dei pali, prima di abbassarsi eccessivamente e lasciare agli uomini di Castori la chance di rientrare in partita. Occasione sfruttata da Mamadou Colibaly, bravo a intercettare un tiro di Gagliolo e metterlo in porta. Barak nel finale, per il Verona, trovava poi il secondo clamoroso incrocio dei pali, dagli sviluppi di una gran punizione. Termina così (2-2) col punto a testa: l’Hellas può rammaricarsi per l’occasione, la Salernitana invece sorridere per la reazione e il primo punto della stagione.
Spezia-Juventus, allo stadio Picco di La Spezia, si è concluso col punteggio di 2-3. La Juventus passa in vantaggio, poi viene ripresa da Gyasi e sorpassata dal classe 2002 Antiste. Locatelli sulla linea salva il possibile 3-1 e Chiesa rianima la squadra di Allegri, siglando anche il 2-2. Decidono poi De Light in mischia e la parata finale di Szczesny su Maggiore. Prima vittoria per la Juventus, che ha sofferto, ha barcollato, ma non ha mollato. Serviranno ben altre prestazioni per risollevarsi dalla situazione attuale.
Un Milan double face batte 2-0 il Venezia a San Siro e aggancia momentaneamente l’Inter al comando della classifica a quota 13 punti in attesa di conoscere il risultato del Napoli, impegnato giovedì sera a Marassi contro la Sampdoria. Primo tempo su ritmi bassi, ma nella ripresa i rossoneri accelerano e sbloccano il risultato con Brahim Diaz al 68′. Theo Hernandez firma la rete del definitivo raddoppio all’82’ con un gran sinistro. Partita che offre indicazioni contrastanti a Pioli: bene il risultato, un po’ meno il rendimento delle seconde linee. Non a caso la partita cambia con l’ingresso dei titolari, con Hernandez e Saelemaekers a fare letteralmente la differenza.
Nuovo Cagliari, ma i vecchi problemi non sembrano essere del tutto nel dimenticatoio. Altra sconfitta pesantissima, e per di più in casa (0-2) contro l’Empoli, la terza nelle prime cinque giornate di campionato. Nemmeno l’arrivo in panchina di Walter Mazzarri, nonostante l’illusione del buon 2-2 sul campo della Lazio, risana le ferite di una squadra malata. E così all’Unipol Domus del capoluogo sardo passa l’Empoli, che gioca in maniera più brillante e aumenta la forbice in classifica. I toscani di Andreazzoli passano con un gol per tempo: Di Francesco nel primo, Stulac (entrato da pochissimi minuti) nel secondo. E soprattutto legittimano il successo con una prestazione solida e di personalità, patendo qualcosa soltanto nella prima parte della ripresa. E il Cagliari? Poco, troppo poco. Un palo di Keita, ad esempio. Ma l’Empoli ne colpisce addirittura due, con Henderson (strepitoso destro quasi da centrocampo) e con Bajrami. Ottime indicazioni per il futuro, mentre i sardi proprio non riescono a vedere la luce.
La quinta giornata si conclude con gli incontri rimanenti in programma oggi, Giovedì 23 Settembre: Sampdoria-Napoli e Torino-Lazio alle 18.30 e Roma-Udinese alle 20.45