Un mese fa l’incendio in Via Antonini della Torre dei Moro. A trenta giorni di distanza i residenti hanno voluto ricordare e fare il punto.
Famiglie che hanno perso tutto, dai vestiti ai documenti, ai PC e che hanno la prospettiva di attendere 4 anni per rientrare a casa confidavano in una solidarietà che, come sempre, c’è stata dai privati, dalle parrocchie, dal quartiere. Non c’è stata invece dal Comune di Beppe Sala, tutto chiacchiere e distintivo.
Uno si aspetta che l’istituzione Comune, a cui versiamo 1,4 miliardi di tasse l’anno, sappia porsi come garante per le settanta famiglie che vivevano nella Torre e le aiuti in attesa che si definiscono le responsabilità e i rimborsi dei danni subiti. Invece no, prevale l’ideologia e la burocrazia ottusa.
E’ una vergogna che ad un mese dell’incendio il comune non abbia ancora trovato una sistemazione abitativa per gli inquilini della torre incendiata, pur disponendo di 30.000 alloggi e uno sterminato patrimonio.
Veramente ottusa é la teoria per la quale il Comune vuole aiutare solo coloro che hanno redditi bassi che danno diritto alla casa popolare. Forse che se hai un reddito da 50.000 euro questa tragedia non la senti?
Il Comune dovrebbe garantire l’esenzione dal pagamento dei servizi e tasse comunali a questi concittadini sfortunati che potranno ritornare nella loro casa solo fra parecchi anni e che avranno giustizia chissá quando.
Noi chiediamo che la Giunta non si trinceri dietro scuse e ritardi e offra una soluzione abitativa a tutte le famiglie che ne hanno bisogno.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
È indegno che un canale Telegram, che si chiama Comune di Milano e che dovrebbe diffondere notizie riguardanti Milano, sia in realtà la cassa di risonanza della Destra.
Per quel che riguarda l’ editoriale, è sicuramente condivisibile la lamentatio dell’autore circa l’enorme difficoltà di chi ha solo CINQUANTAMILA euro di reddito all’anno nel reperire un alloggio decente. D’altronde, di questi tempi, è già un tale problema trovare dei bravi domestici, signora mia! Perché non organizziamo una colletta che permetta a queste povere anime di trovare almeno un monolocale in Via Padova?
Nel caso, prego l’Autore di contattarmi all’indirizzo gioia.mavaacagher@con50milaeurosonoiochedofuocoallacasa.sivergogni