«Gli errori ci sono stati e si pagano». Analisi dei più votati Bestetti (F.I) e Sardone (Lega)

Milano

L’analisi degli errori fatti dal centrodestra esposti da Marco Bestetti, il più votato in Forza Italia e da Silvia Sardone la più votata nella Lega.

Da un’intervista pubblicata su Il Giornale firmata Alberto Giannone a Marco Bestetti

«Abbiamo sbagliato molte cose, fra i quali alcune candidature, come quella nel Municipio 7. Antonio è stato vittima del fuoco amico. Se alcuni colleghi avessero messo lo stesso impegno nel cercare voti avremmo avuto un esito diverso. Questa sono le cose da superare, cose che non rendono onore alla gloriosa storia di Forza Italia e al suo futuro, per me radioso».

Chiede Giannone: Bernardo è una candidatura sbagliata? «Non voglio che diventi un agnello sacrificale per altre responsabilità. Ha combattuto, spesso a mani nude. A lui va il mio sincero grazie per aver giocato una partita difficile al massimo delle possibilità. Purtroppo non è stato supportato, e anche come tempi, presentarlo così è stata un’operazione suicida di cui qualcuno deve assumersi responsabilità».. «La sconfitta non è attribuibile a un nome ma a un metodo. L’errore è stato non preparare un’alternativa. Non abbiamo ragionato su questo, non abbiamo dato un’alternativa a Milano, se non tre mesi prima del voto e decidendo a Roma. Dal centrodestra, Milano avrebbe meritato píù rispetto. Ha fatto benissimo il presidente Berlusconi a rimarcare i limiti di questo modus operandi». «No, io sto coi piedi per terra e mi affido al presidente: ha detto che nel centrodestra a Milano si è sbagliato. Io sono d’accordo con lui. Credo che un centrodestra a trazione sovranista non abbia alcuna possibilità di vincere. Chi si continua a illudere di guidare il centrodestra da destra ha fatto male i conti…. Abbiamo la necessità e il dovere di immaginare qualcosa di diverso, che torni a scaldare il cuore degli elettori di centrodestra».

Da un’intervista a Silvia Sardone sul Corriere:

«La scelta del candidato, arrivata così tardi, non ha aiutato. E non ha pagato nemmeno aver puntato su un civico. Con le primarie avremmo mobilitato il nostro popolo che invece non è andato a votare». «Sono orgogliosa e anche un po’ emozionata, perché comunque immaginare 3.585 persone che scrivono il tuo nome sulla scheda riempie di responsabilità. …Ma sono amareggiata e arrabbiata perché avremmo potuto vincere». «La scelta di puntare su candidati civici in tutte le città capoluogo è stata di tutta la coalizione. A Milano servivano le primarie. Saremmo partiti un anno prima e avremmo fatto conoscere i nostri programmi alla città con largo anticipo. Con le primarie avremmo mobilitato il nostro popolo che invece non è andato a votare. L’astensionismo infatti è purtroppo tutto in casa nostra». «A Bernardo  contesto solo di non essere riuscito a suscitare entusiasmo e una certa incomprensibile timidezza nei toni e nei contenuti. Sala ha fatto campagna elettorale in solitaria». «Bisogna avviare una riflessione interna alla Lega partendo però dalle cose che hanno funzionato. Io ho avuto un grande risultato, ma non solo io. Anche tanti giovani. La verità è che la Lega deve ritrovare la sua anima popolare e premiare chi sa stare sul territorio».

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