Il mito di Marcello Mastroianni in un racconto visivo a Milano

Cultura e spettacolo

La mostra Marcello, come here!, curata da Andrea Kerbaker – scrittore e ideatore della Kasa dei libri -, racconta le diverse fasi di un volto, quello di Marcello Mastroianni, che nell’ambito del cinema italiano del dopoguerra, ha incarnato un’intera generazione. Mastroianni è stato il volto di un uomo diventato adulto dopo il secondo conflitto mondiale e ha riassunto in sé i dubbi e gli entusiasmi del periodo, quelli di un uomo uscito da un conflitto totale, che con l’olocausto e la bomba atomica mette in crisi i fondamenti dell’umanità stessa. Marcello Mastroianni è, prima di tutto, il Cinema e lo incarna anche fuori dai confini nazionali: nel 1962 la rivista Time gli dedica un servizio, consacrandolo a divo straniero più amato oltre oceano. In anni più recenti (era il 2014), il Festival di Cannes lo ha scelto come volto per la 67esima edizione, dedicandogli il manifesto ufficiale, visibile in mostra. Mastroianni non era certo nuovo agli schermi francesi e nemmeno ai giornali nazionali, data la sua lunga relazione con l’attrice Catherine Deneuve, dalla quale ha avuto anche una figlia. Era il 1960 quando Mastroianni divenne uno dei volti più amati del nostro cinema. È l’anno della Dolce vita, il film diretto da Fellini, in cui si svolge la celebre scena con la diva Anita Ekberg che grida “Marcello, come here!”. Mastroianni sarà poi interprete di ben 160 film. È stato l’uomo impotente del Bell’Antonio, quello totalmente alienato dello Straniero, il prete ricattatore di Todo Modo, l’omosessuale di Una giornata particolare. Mastroianni ha prestato ai suoi personaggi 

Il suo successo fu sostenuto da pellicole dirette dai più grandi registi italiani: Luchino Visconti, Michelangelo Antonioni, Federico Fellini (suo alter ego). Nel libro La bella vita, Fellini racconta a Enzo Biagi che “Marcello è un grande. Un amico molto caro, leale, fedele, pieno di buonsenso, di quelli che puoi trovare solo nei romanzi o in certi film americani degli anni Trenta. È un’amicizia sincera, di una qualità piuttosto eccezionale, basata sulla completa, reciproca fiducia”. Presto, la fama internazionale di Marcello Mastroianni accende la curiosità del pubblico, spinto a scoprire dettagli e retroscena, non solo della carriera, ma anche della sua vita privata. Ecco quindi, che in mostra la Kasa dei libri espone un folto gruppo di giornali e riviste d’epoca, con articoli, reportage, opuscoli, cartoline e ritagli, che scandagliano in lungo e in largo la vita dell’attore, senza risparmiarsi: da “L’idolo delle donne è un eterno bambino” fino a “Mio marito Marcello Mastroianni mi ha tradito diverse volte, ma lo risposerei”. Ma perché raccontare Marcello Mastroianni alla Kasa dei libri? La risposta è presto detta, perché la carriera cinematografica dell’attore si è incrociata, in molte occasioni, con la narrativa italiana e straniera, contemporanea e classica. Mastroianni, infatti, ha interpretato alcuni celebri personaggi, tratti da Sciascia, Brancati, Tabucchi, Camus. Così come personaggi tratti dalla letteratura straniera. È il caso di Oci ciornie, film diretto da Nikita Sergeevič Michalkov e ispirato ad alcuni racconti di Anton Čechov. Presentato in concorso al Festival di Cannes 1987, il film è valso a Mastroianni il premio per la migliore interpretazione maschile e una candidatura agli Oscar 1988 come miglior attore. Tappe importanti per la storia del cinema e della carriera dell’attore, che la mostra Marcello, come here! ripercorre grazie a numerosi manifesti, locandine, fotobuste originali e, chiaramente, spezzoni delle scene più iconiche.(fonte ArtsLife)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.