L’arredo urbano a Milano proprio non è di casa

Milano
Dalla pessima illuminazione della città all’asfalto sbriciolato

Le elezioni comunali appena terminate, facilmente vinte come previsto dal sindaco in carica, sono state caratterizzate da una campagna elettorale davvero poco appassionante. Tra interminabili polemiche su questioni personali e politiche, il dibattito si è molto focalizzato sul mantenimento o no di un tratto di pista ciclabile in Corso Buenos Aires, cosa estremamente marginale, non toccando invece questioni fondamentali, eternamente rimandante da tutte le giunte.

Un po’ desolante, soprattutto pensando a quanti temi si sarebbero potuti e dovuti affrontare!
Dalla pessima illuminazione della città a possibili nuove linee metropolitane sopraelevate per collegare l’area metropolitana. Dal nuovo stadio alla possibilità di far diventare finalmente Milano una metropoli h 24, dalla richiesta di maggiore autonomia amministrativa alla creazione di un terminal dei bus… Tra i tanti temi assenti nel confronto tra i due schieramenti ne è sicuramente mancato uno, al quale molte altre città europee danno davvero molta importanza: L’ARREDO URBANO.

A Palazzo Marino si sono alternate diverse giunte. Nonostante tanti proclami, qualche timido tentativo di riorganizzazione e di valutazione del problema, il disordine regna ancora sovrano!

Tratti di pave’ un po’ sconnessi, alternati senza logica ad asfalto sbriciolato disseminato di buche. Cartelli stradali arrugginiti e semi divelti, innumerevoli pali della luce e pali di sostegno della rete elettrica dei mezzi pubblici a ridosso uno all’altro. Barriere in cemento armato tipo check point di Kabul sparsi in maniera disordinata, cancellate di diversa forma e colore mangiate dal tempo, strisce pedonali ormai cancellate (rifarle fosforescenti e magari con un cartello luminoso di segnalazione no?), fioriere senza fiori…

Non sarebbe ora di fare qualcosa? Un progetto di ampio respiro coinvolgendo anche i paesi dell’hinterland? Che sappiamo costruire grattacieli belli, anche se non particolarmente alti, e che siamo in grado di organizzare una raccolta differenziata molto efficiente lo abbiamo appurato, ora però si faccia un passo avanti e si affronti una volta per tutte anche questo aspetto non certo secondario.

Siamo la capitale mondiale del design e della moda, davvero di sta sciatteria dilagante non se ne può più!

Andrea Urbano (Milano Città Stato)

2 thoughts on “L’arredo urbano a Milano proprio non è di casa

  1. finché la Polizia Locale si gira dall’altra parte quando vede un cartello stradale penzolante,
    finché i vandali rubano i fiori delle fioriere,
    finché i maleducati riempiono i cestini con l’immondizia di casa,
    finché l’AMSA, anziché mettere più cestini o più telecamere, decide di togliere i cestini,
    finché le strisce pedonali saranno di quella vernice che sembra plastica e le moto ci scivolano sopra,
    finché daranno l’appalto per l’a riasfaltatura a ditte conniventi, che lavorano male ma si tengono l’appalto grazie alle regalie e le buche si fanno dopo 2 giorni,
    finché fanno le riparazioni dell’asfalto con una badilata di catrame e non la spianano,
    finché si continua a tollerare tutte le irregolarità pubbliche e private,
    Milano non sarà mai più la capitale di niente.

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