A Milano il corteo di 5000 persone, non autorizzato, contro il Green pass, è stato capeggiato dagli anarchici. E anche nel capoluogo lombardo non sono mancati scontri con la polizia. Ma la notizia è stata accuratamente sottovalutata, ignorata, derubricata a cronaca locale. Si accendono i riflettori invece su quanto avvenuto a Roma dove il 17 ottobre si svolgerà il ballottaggio tra un candidato di centrodestra e un esponente di apparato del PD A Milano al corteo no Green pass le violenze sono degli anarchici, ma non si dice. Eppure trova conferma da quanto riporta l’agenzia Adnkronos: la metà dei 57 denunciati dalla questura di Milano all’indomani del corteo ‘no green pass’ è riconducibile al mondo anarchico. Arrestato anche il milanese 25enne che ha colpito alla schiena, davanti alla stazione Centrale, un poliziotto che ha riportato una prognosi di sette giorni. In 48 persone devono rispondere di interruzione di servizio pubblico e violenza privata.
Sei persone rispondono degli stessi reati, ma anche di istigazione a disobbedire alle leggi e manifestazione non preavvisata. Altre tre persone denunciate, infine, rispondono non solo di questi quattro reati, ma anche di oltraggio a pubblico ufficiale, rifiuto d’indicazioni sulla propria identità e resistenza a pubblico ufficiale. I manifestanti, non autorizzati, hanno cercato di entrare in stazione per bloccare i treni I manifestanti, sabato 9 ottobre, per la dodicesima volta hanno invaso il centro di Milano. Si sono riuniti senza preavviso, hanno attraversato il centro della città tentando, senza riuscirvi, di bloccare la circolazione dei treni in Stazione Centrale. I primi momenti di tensione si erano verificati in corso Buenos Aires, dove i no green pass hanno tentato in più punti di forzare i cordoni di polizia per raggiungere la Stazione Centrale. Dopo ripetuti tentativi, avevano raggiunto piazza Duca D’Aosta cercando di entrare, probabilmente, per bloccare i treni. Ma la Polfer lo ha impedito. Fuori dalla stazione, i manifestanti hanno arrecato disagi al traffico, per poi dirigersi verso piazza Duomo, dove appunto si sono ridotti a un migliaio. (fonte Il Secolo d’Italia)
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