Dopo giorni di annunci e di inviti del Circolo sociale anarchico Ponte della Ghisolfa, è stato presentato da Renato Curcio in persona nei locali del circolo di proprietà del Comune il suo libro “Identità cibernetiche”. E, così, dopo 25 anni di galera, Curcio, inventore e massimo esponente delle Brigate Rosse, torna a Milano acclamato e lodato dagli anarchici, quelli che sono fermi a strategie contro il sistema, che condividono il diritto di espropriazione proletaria, che si collocano nelle piazze tra i violenti. Ma nessuno, proprio nessuno osserva il paradosso.
Riflette De Corato “Due anni fa era toccato all’ex brigatista Barbara Balzerani, ospitata addirittura nei locali del comune di Milano gestiti da una cooperativa sociale. Invece adesso tocca a Curcio, che fu uno dei fondatori delle Brigate Rosse, e verrà a darci una lezione su come deve essere secondo lui la società nel 2021. Vergognoso che questi personaggi che hanno fatto della violenza la loro bandiera siano ancora in giro a fare conferenze. Che cosa ne pensa il sindaco di Milano di questi nostalgici degli anni di piombo? E di questa presenza inquietante nella nostra città?”. Domanda retorica, Sala è antifascista, dice, ma il comunismo non si tocca.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano