– E’ morto un grade chitarrista, un grande milanese, un maestro nel jazz, con una empatia sincera, un’umanità a fior di pelle, un professionista che non si discute.
Franco Cerri aveva 94 anni. Insieme ad Enrico Intra, fondò la “Civica Scuola di Jazz”. Molto apprezzato a livello internazionale, ha lavorato con grandi musicisti quali DjangoReinhardt, Gorni Kramer, Chet Baker, Gerry Mulligan, Billie Holiday, DizzyGillespie.
Ma voglio ricordarlo quando piombò quasi a mezzanotte al “Ponte di Brera”, un piano bar raccolto, quasi confidenziale. Se ricordo bene era morto il proprietario del Derby e fare musica era il mezzo per ricordarlo. Al pianoforte Sellani suonava magistralmente con il jazz nel sangue, alcuni clienti uscirono, ma io rimasi ad ascoltarli e a vivere ore di straordinaria bravura. Si intendevano a meraviglia, le improvvisazioni si susseguivano con un tasso di malinconia palpabile fino alla commozione con qualche lacrima di dolore.
“Le sette note e le tre chitarre salutano con tanto affetto Franco Cerri, grande musicista e grande uomo. Fai buon viaggio, babbo”, ha scritto sui social il figlio Nicolas Cerri postando un’immagine con tre chitarre.
Buon viaggio con il ricordo di una spontanea generosità.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano