Buongiorno amici sportivi, dopo una settimana di coppe e coppette, torniamo al nostro campionato, che avrà il suo apice domenica sera con un “clasico” come il derby d’Italia tra Inter e Juventus a S.Siro. Il primo auspicio, in nome dello sport e della lealtà sia in campo che fuori, è che non si ripetano episodi destinati a spargere altri veleni come già avvenuto in occasioni passate, soprattutto tra le tifoserie delle due quadre da sempre rivali, ma anche dai media e dalla critica che spesso ha alimentato tensioni ed eccessi verbali , anche a partita conclusa.
Detto questo, vediamo come inizia questa nona sinfonia, e dedichiamo qualche riga ad un altro derby, quello ligure di venerdì terminato con il successo (2-1) dei blucerchiati della Sampdoria contro lo Spezia di Thiago Motta.
La Samp aveva bisogno dei tre punti e i tre punti sono arrivati. Con una prova di sostanza e di rimessa, che ha permesso alla squadra di D’Aversa di arginare lo Spezia nel derby del mare, con Candreva protagonista. Gyasi spizza di testa nella propria porta su punizione dell’ex Inter, che poi raddoppia su sponda di Gabbiadini: tutto nel primo tempo. Il copione del match è chiaro: gli uomini di Thiago Motta fanno la partita ma creano poco, i padroni di casa pensano a proteggere la propria porta dopo i 16 gol subiti in campionato. Tanto che Verde segna solo all’ultimo secondo, con un gran gol: vittoria importante per la Samp, la prima in casa, dopo un punto in quattro partite.
Nell’altro anticipo, si sblocca il Torino che ritrova i 3 punti in una partita giocata bene, ma gestita con molte difficoltà. Il Genoa è assente nel primo tempo e i granata vanno sul doppio vantaggio con Sanabria, su servizio di Ansaldi, e Pobega bravo a capitalizzare l’assist proprio di Sanabria. Gli uomini di Ballardini ritornano in partita nella ripresa, ma trovano il gol della speranza solo al 70′ con Destro, alla quarta gara di fila a segno. Juric rimanda i suoi all’assalto e Brekalo schiaccia in rete un pallone d’oro arrivato da Praet. Caicedo la riapre subito su cross di Kallon, ma al Genoa manca ancora il guizzo decisivo e arriva l’ennesima sconfitta. Il Toro deve registrare la linea difensiva, apparsa in difficoltà contro la coppia Destro-Caicedo. Al fischio finale, vittoria
(3-2) e 3 punti, ossigeno che allontanano la Samp dalla zona rossa, in cui rimane invece il Genoa.
Sbotta invece l‘Empoli a Salerno, sale in cattedra l’ex Inter Pinamonti (doppietta) e ai ragazzi di Andreazzoli il fondamentale scontro salvezza con la Salernitana. All’Arechi i toscani passano con un rocambolesco 4-2 grazie soprattutto a un primo tempo spettacolare, specie nei primi 13 minuti quando arrivano ben tre gol che, di fatto, indirizzano in modo netto la partita. Apre le danze il già citato Pinamonti, protagonista di giornata, che trova poi al 40′ su rigore anche la prima doppietta in serie A. Tra una rete e l’altra anche il gol di Cutrone e l’autorete di Strandberg. Impatto choc per Colantuono, che nell’intervallo trova almeno le parole giuste per ottenere dalla sua Salernitana una grande reazione. I granata accorciano con Ranieri, poi l’autorete di Ismajili. I toscani salgono a centro classifica con 12 punti, tristemente ultimi i campani a quota 4.
Il Sassuolo di Dionisi torna a vincere (3-1)dopo quasi un mese di astinenza e si porta a 11 punti, staccando il Venezia che resta a 8, con un bel tris in rimonta proprio sui lagunari, in vantaggio al 32′ con una prodezza di Okereke. Per i neroverdi, gol di Berardi, autorete di Henry e prima gioia in Serie A di Frattesi. Gara che i padroni di casa hanno fatto proprio attraverso la qualità dei propri interpreti, abbinata ad ampi sprazzi di bel gioco, con un Raspadori particolarmente ispirato, abile a ispirare l’autorete di Henry e l’acuto finale dell’ex Monza.
ll Milan va in vetta per una notte dopo un match pazzo, con il Bologna che rimonta due gol in 10 uomini e resiste in 9 fino al gol di Bennacer: 4-2 al Dall’Ara, trascinato dalla stoicità degli uomini di Mihajlovic. Il Milan sblocca il match con Leao, pescato da Ibra: decisiva la deviazione di Medel. E’ il primo di una serie infinita di episodi. Al 20′ i rossoblù restano in dieci per espulsione diretta di Soumaoro e vanno sotto di due reti al 36′ con gol di Calabria. Il match sembra finito, ma l’avvio di secondo tempo è shock per il Diavolo: autogol di Ibra da calcio d’angolo e gol di Barrow. Partita raddrizzata dal nulla, ma c’è un altro rosso: duro intervento di Soriano su Ballo-Touré, visto dal VAR e non da Valeri. Il Milan indirizza la sfida solo nel finale: magia di Bennacer, prima del poker di Ibra. Rossoneri in testa per una notte, ma sudando freddo e faticando anche in superiorità numerica, in attesa che il Napoli scenda in campo contro la Roma.
Dalle stelle alle stalle, il passo è davvero brevissimo. Forse sono eccessivi entrambi i termini, ma certamente l’Atalanta ha le sue ragioni per definire il risultato, se non stalla, almeno beffa. Non perché alla vigilia fosse gara impossibile per la Dea, tutt’altro, quanto perché sul campo la squadra di Gotti aveva davvero venduto cara la pelle. Compatta, precisa, senza concedere grandi occasioni o spazi, l’Udinese era stata beffata da una discussa ripartenza dovuta ad un presunto fallo su Udogie a inizio azione, che aveva portato al gol di Malinovskyi. Tre punti sofferti ma in cassaforte per i bergamaschi, ma mancava un ultimo corner. Un pasticcio di Miranchuk, un quasi autogol di di Lovato, un gran salvataggio di Musso. Dal successivo angolo però il portiere argentino sbaglia l’uscita e sul primo palo, Beto, è lì per il suo terzo gol consecutivo che significa un meritato pareggio. Per l’Atalanta sfuma così il sorpasso momentaneo al 4° posto della Roma, e l’Udinese “cicca” i 3 punti per la sesta giornata consecutiva, ma incassa comunque punti da 3 partite di seguito.
Nona sinfonia nella nona giornata, al Franchi, una Fiorentina perfetta stravince 3-0 con il Cagliari e si rilancia in classifica, scavalcando la Lazio sconfitta a Verona. Solo buone notizie per Vincenzo italiano, che si gioca la carta Saponara dal 1’al posto di Callejon, ricevendo in cambio una prova fantastica da parte del numero 8. Tra i top players di giornata c’è sicuramente Vlahovic, che lascia a Biraghi la battuta del rigore dell’1-0 e poi si scatena nella ripresa: punizione magistrale e gara chiusa. Iscritto al tabellino anche Nico Gonzalez, all’ennesima prova convincente dal suo arrivo in Italia. Per Mazzarri e il Cagliari un passo indietro notevole: giocando così sarà un’impresa salvarsi.

di una clamorosa quaterna
ai danni della Lazio.
Al Bentegodi si presenta a sorpresa, con le credenziali di una fresca vittoria contro l’Inter, una Lazio spenta, stanca e senza risorse extra, che viene surclassata da un Verona pieno di vigore e iniziativa. E, soprattutto, con un Simeone in forma strepitosa: gli scaligeri s’impongono 4-1 e tutte le reti gialloblù sono firmate dal “Cholito”. La banda di Sarri prova a riaprirla sul 2-0 con Immobile, ma padroni di casa possiedono il triplo della benzina dei biancocelesti imponendosi meritatamente per il computo delle occasioni create. La Lazio resta a 14 punti, la formazione di Tudor invece sale a quota 11.
Termina senza reti l’attesissimo big match dell’Olimpico. Il Napoli recrimina per due pali, la Roma per due occasioni sprecate. Nel finale espulsi Mourinho (applauso ironico diretto al direttore di gara?) e Spalletti.
Uno 0-0 giusto, maturato dopo una partita ad alta tensione con un finale incandescente. In virtù di questo risultato il Napoli, che finora aveva sempre vinto in campionato, aggancia il Milan a quota 25 punti in testa alla classifica. La Roma è quarta da sola a quota 16, in attesa di conoscere il risultato di Inter-Juventus.
E quel risultato è arrivato, alla fine (letteralmente) un pareggio
1-1 maturato quando l’Inter già assaporava il gusto di 3 punti che valevano molto, sia in classifica che in vista di un morale che deve tornare più in alto. Chi se ne avvantaggia, al momento, è soltanto il Milan che mantiene la vetta della classifica in condivisione col Napoli bloccato dalla Roma. Partita che rispecchia la tensione derivata dall’importanza della posta oltre che dalla storica rivalità tra le due squadre, ma sostanzialmente corretta e senza eccessi, salvo qualche intemperanza nel finale. Simone Inzaghi , infatti, viene espulso per una reazione rabbiosa sull’episodio del rigore concesso alla Juventus. La cronaca parla di una partenza vigorosa dell’Inter, con possesso palla e manovre avvolgenti in attacco, anche se senza particolari insidie per Szczesny. La prima occasione concreta è della Juventus al 7′, quando Handanovic respinge un po’ in affanno un tiro di Morata, e Alex Sandro non riesce a ribattere per un intervento provvidenziale di Skriniar. Il gol è stato un lampo al 17′, quando Calhanoglu lascia partire un sinistro teso dai 25 metri, leggermente deviato da Locatelli, che colpisce in pieno la traversa. A centro area, Dzeko è lestissimo ad agganciare al volo e mettere in rete per il vantaggio dell’Inter. Nella ripresa subentrano Sanchez e Dumfries, a sostituire uno spento Lautaro il primo e un discreto Calhanoglu il secondo. La Juventus cerca di aumentare i giri per tentare il pareggio, inserisce Dybala e Chiesa crea qualche occasione ma l’Inter è ben posizionata e Handanovic non corre rischi tranne su un calcio piazzato di Dybala, che lo costringe ad una respinta affrettata, poi la difesa spazza via il pallone. L’episodio che decide il pareggio all’86’, quando Dumfries colpisce il piede di Alex Sandro in contrasto al limite dell’area, ma con il giocatore bianconero appena dentro. L’arbitro sembra non considerare inizialmente il contatto, ma viene successivamente richiamato dal VAR e decide di concedere il penalty. Batte Dybala, nulla da fare per Handanovic. La Juve ci prova ancora senza molta convinzione nei 5′ di recupero, ma arriva il fischio finale che lascia l’amaro in bocca decisamente più all’Inter che alla Juventus. Milan e Napoli comunque ringraziano e restano lassù, per ora in perfetta solitudine, a +7 sull’Inter che guida il gruppo degli inseguitori, con la Roma quarta a 2 punti più sotto.
E’ tutto per questa giornata, arrivederci alla decima con gli anticipi di Martedi 26 Ottobre (turno infrasettimanale)
Spezia-Genoa, Venezia-Salernitana e Milan-Torino.
