Trapianto renale: dove si esegue a Milano

Scienza e Salute

I trapianti di organi si effettuano ormai da diversi anni, è quindi possibile trovare a Milano più di una struttura in grado di eseguire questo tipo di intervento. Nello specifico vi è un reparto specializzato presso il Policlinico di Milano, così come all’Ospedale San Raffaele, all’Ospedale Niguarda. Si tratta di un intervento necessario per quei soggetti colpiti da insufficienza renale terminale e dà ottimi risultati.

Il trapianto di rene
Si tratta di uno dei pochi trapianti che può avvenire anche da donatore in vita, visto che ogni essere umano possiede due reni e può vivere senza problema alcuno con uno solo degli stessi. In Italia sono presenti circa due milioni e mezzo di persone che soffrono di malattie renali; il progressivo ridursi della funzionalità renale porta fino alla completa disfunzione di entrambi i reni. In queste situazioni un soggetto è costretto alla dialisi periodica regolare, situazione che si risolve solo con un trapianto di rene. Per avere informazioni per quanto riguarda il trapianto renale oggi è disponibile il sito Alleati per la Salute, gestito da Novartis. Si tratta di un sito affidabile e attendibile che riporta informazioni precise per quanto riguarda patologie e interventi chirurgici quali il trapianto di rene, ma anche per quanto concerne la sclerosi multipla e altre patologie, così come news sul mondo della medicina. I contenuti sono redatti da giornalisti medico-scientifici e sono quindi verificati da esperti del settore. Il portale in questione si pone infatti l’obbiettivo di diventare un punto di riferimento per chiunque sia alla ricerca di informazioni riguardanti l’ambito medico-sanitario.

La vita dopo il trapianto
Le persone cui viene suggerito il trapianto renale soffrono di insufficienza renale terminale: i loro reni non funzionano più nel filtrare il sangue che circola nel loro corpo. La dialisi va effettuata per tutta la vita e può risultare invalidante, oltre a causare una serie di problematiche dal punto di vista logistico, non tutti gli ospedali infatti possono offrire questo tipo di terapia. In alcuni soggetti il trapianto di rene viene suggerito prima che la patologia renale sia di tipo terminale, in modo da evitare al paziente la dialisi. È importante anche comprendere che i trapianti sono effettuati quando è disponibile un organo compatibile con il soggetto e quando questi mostra una condizione fisica sufficientemente buona da poter resistere all’intervento. In seguito al trapianto sarà necessario assumere appositi farmaci antirigetto.

Donare un rene
Come abbiamo detto il trapianto di rene può essere effettuato anche da donatore vivente. In vari casi è un soggetto imparentato con il paziente a donare il rene, perché il legame di consanguineità può risultare una caratteristica favorevole alla compatibilità dell’organo del donatore con quello del paziente malato. Il trapianto da donatore vivente ha dimostrato di offrire maggiori possibilità di successo rispetto a quello da donatore deceduto. Quindi si tratta della soluzione più consigliata, ove possibile.

Come avviene un trapianto di rene
Un rene espiantato viene conservato in appositi contenitori refrigerati fino all’intervento, solitamente all’interno della medesima giornata. Il paziente viene preparato con appositi farmaci antirigetto e viene sottoposto, ove possibile, a un intervento in laparoscopia, cercando di diminuire al massimo l’invasività dell’intervento stesso. In alcuni casi invece si preferisce la chirurgia tradizionale. Solitamente dal giorno in cui il nome di un paziente con insufficienza renale cronica o terminale viene inserito all’interno delle liste d’attesa per il trapianto, al giorno del trapianto stesso possono trascorrere circa 2 anni. Se però è un soggetto legato da rapporti di parentela questo lasso di tempo si può ridurre in modo drastico. Stiamo comunque parlando di un intervento chirurgico delicato, che porta con sé alcuni rischi intrinseci. Oltre a questo chi è stato sottoposto a trapianto del rene vede un aumento del rischio di contrarre alcune patologie

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