Il commento di Luciano: 12a giornata di serie A

Sport

Buon giorno amici della “pelota”, siamo a quasi un terzo di campionato e la classifica mostra ormai tendenze abbastanza chiare. Salvo ribaltoni mai da escludere, al momento le candidate alla vittoria finale sembrano confermarsi le 3 prime attuali, Napoli, Milan e Inter (in terza posizione ma a 7 punti dalla coppia di testa prima del derby). Il gruppo che aspira a posti in Eurozona, segue staccato di 5 punti dalla terza.

La giornata prende il via venerdì 5 Novembre con l’anticipo tra Empoli Genoa, ed è un pareggio in…Bianchi. E’ il nome di chi segna il 2-2 a pochi secondi dal 90′ e salva (probabilmente) la panchina di Ballardini. I rossoblu partono bene e sfiorano subito il gol con Caicedo. Al 13′ un mani di Fiamozzi appena dentro l’area causa un rigore a favore dei genoani. Batte lo specialista Criscito e Vicario deve arrendersi. I toscani abbozzano una reazione, ma non provocano problemi a Sirigu. Intorno al 60′ Andreazzoli rinfresca la sua squadra con 3 cambi: i toscani si rianimano e in 10 minuti ribaltano il risultato. Prima la rete di Di Francesco su assist di Zurkowski,  poi gol di quest’ultimo con una bella conclusione dalla distanza. I liguri sognano il sesto posto, ma vengono raggiunti nel finale dal mancino di Bianchi, abile a raccogliere l’assist di Caicedo. Pareggio che, nell’arco dei 90′, appare tutto sommato equo.

Sabato è anticipo per tre, tra cui un interessante JuventusFiorentina.

Analizziamolo subito, scoprendo una Juve che si ripropone in campionato pur seminando poco; il guizzo di Cuadrado al primo di recupero regala tre punti alla squadra di Allegri, che aveva faticato a rendersi pericolosa sottoporta prima dell’episodio chiave. Al 73’ infatti, Milenkovic si becca il secondo giallo e finisce sotto la doccia in anticipo di una ventina di minuti, lasciando i suoi in inferiorità numerica. Da lì, una partita intorpidita dalla riluttanza al rischio su entrambi i fronti, si trasforma in un tiro a segno bianconero: al 77’ Chiesa fa oscillare la traversa con una bordata dall’estremo dell’area piccola, poi Morata insacca ma in offside.  Al 91’ è il subentrato Cuadrado a sorprendere la difesa toscana con una conclusione radente che infila Terracciano, decretando la 200esima vittoria di Allegri sulla panchina bianconera. Successo (1-0) sul filo di lana, ma la Juve sale in ottava posizione, con 18 punti collezionati in 12 giornate. La Fiorentina di Italiano esce a testa alta dall’Allianz Stadium,  ordinati e propositivi, i Viola sono stati affossati da un episodio.

Non ce n’è per nessuno, l’Atalanta formato trasferta conquista la quinta vittoria (2-1) nelle sei partite giocate fin qui lontano dal Gewiss Stadium: a farne le spese, questa volta, è il Cagliari di Mazzarri, condannato alla quarta sconfitta di seguito e a dover affrontare la sosta in arrivo da ultima della classe. Partita che si sblocca dopo appena 6 minuti, quando Pasalic sbuca sul secondo palo e mette agevolmente in rete il cross basso di Zappacosta. La reazione del Cagliari non tarda ad arrivare, ancora con il solito Joao Pedro: lancio lungo di Godin, fuga in profondità del brasiliano e conclusione che batte Musso complice anche il tocco di Demiral. Il gol vittoria, però, arriva a ridosso dell’intervallo ancora, neanche a dirlo, con la firma di Duvan Zapata: spalle alla porta, il colombiano controlla e pesca il palo lontano freddando Cragno e lanciando l’Atalanta a -2 dal terzo posto in attesa dell’Inter.

Partita a scacchi, o quasi, nella dodicesima giornata del massimo campionato italiano, tra il Genoa di Thiago Motta e il Torino di Ivan Juric, compagni di squadra nella metà campo di quei rossoblu che, nella stagione 2008-2009, si arrampicarono fino al quinto posto in Serie A. Gara bloccatissima nel primo tempo e decisa al 13′ della ripresa da un bolide da fuori di Jacopo Sala, ben assistito da Kovalenko. Spezia-Torino 1-0: i liguri salgono a 11 punti e respirano. Granata a quota 14.

Domenica da derby, ma sarà l’ultimo commento della giornata visto l’orario notturno. Procediamo con il piatto di domenica mezzogiorno, quando in laguna c’è il Venezia che, alla fine, ad annegare nell’acqua alta ci lascia la Roma di Mourinho che prima va sotto, poi riemerge, ma si fa rimontare a sua volta. E’ il Venezia che la spunta e porta a casa 3 punti d’oro, vittoria da urlo (3-2). Insomma, Mou ha esaurito le magie e la sua Roma cade ancora: al termine di una partita incredibile in cui è successo davvero di tutto, i giallorossi rimangono a -3 dal quarto posto, ora occupato dall’Atalanta. La partita si mette subito male per Pellegrini e compagni, trafitti da Caldara al 3′. Sul finire del primo tempo Shomurodov e Abraham ribaltano tutto, ma nella ripresa è il Venezia ad andare in gol altre due volte. Aramu firma il pari su rigore al 65′, poi ci pensa Okereke (su colossale dormita della difesa romanista) a firmare la rete del definitivo 3-2. Ora la crisi dei giallorossi, che hanno vinto solo una delle ultime 7 partite ufficiali tra campionato e Conference League, inizia a farsi pesante.

Il Bologna trova continuità vincendo in casa della Sampdoria, basta dare uno sguardo ai volti dei giocatori di Mihajlovic dopo il 90′: felici, consapevoli di aver forse trovato il modo di svoltare. Dopo aver battuto il Cagliari, i felsinei si impongono anche al Ferraris,  2-1 grazie alle reti nel secondo tempo di Swanberg e di Arnautovic. In mezzo, un paio di minuti prima della rete dell’austriaco, il momentaneo pareggio di Thorsby. Vittoria di personalità dei rossoblù in una gara bella e vibrante dall’inizio alla fine, tra palle gol a pioggia da una parte e dall’altra e parate dei due portieri. Il Bologna la spunta e impreziosisce la propria classifica, agganciando nuovamente la Juventus; la Sampdoria non demerita, ma perde di nuovo. E ora, proprio come i cugini del Genoa, potrebbe andare incontro a un ribaltone in panchina. D’Aversa è arrivato al capolinea?

Dopo circa 2 mesi senza vittorie torna ad esultare l’Udinese. Vittoria (3-2) in rimonta sofferta contro un Sassuolo non nella migliore giornata. Primo tempo vibrante alla Dacia Arena. Friulani in vantaggio dopo neanche dieci minuti con un piatto sinistro di Deulofeu che infila Consigli su assist di Becao. Poco dopo Silvestri regala la palla del pari a Berardi che ringrazia e mette in rete. Momento di blackout dei bianconeri e Frattesi fa 1-2 con una bella girata su assist di Rogerio. Prima dell’intervallo lo stesso Frattesi devia in maniera sfortunata un tiro dalla lunga distanza di Molina e manda le squadre al riposo sul 2-2. Udinese che esce meglio dagli spogliatoi e trova subito il gol con il solito Beto liberato a porta vuota da Pereyra. Rete convalidata dopo revisione VAR. Nel finale Makengo si prende due gialli in un minuto, ma il Sassuolo non riesce a rendersi pericoloso e incassa la seconda sconfitta consecutiva.

Dopo aver beffato la Juventus, l’Hellas Verona e Simeone frenano anche il Napoli: al Maradona (ricordato con apposita maglietta, ad un anno dalla scomparsa) finisce 1-1 per effetto del botta e risposta nel primo tempo tra il “Cholito” e Giovanni Di Lorenzo. La banda di Spalletti colpisce due pali con Osimhen e Mertens, in coda alle due frazioni e non approfitta delle espulsioni finali di Bessa e Kalinic. Ora, partenopei, a 32 punti, davanti alla tv in attesa di Milan-Inter,  rossoneri con la chance di passare in vetta solitaria. Ma chance fallita, perché il punteggio del derby alla fine è identico a quello di Napoli, anche se i rossoneri hanno rischiato la prima sconfitta.

Lazio show allo stadio Olimpico di Roma, la formazione di Sarri passeggia (3-0) sulla Salernitana di Colantuono, centra il terzo risultato utile consecutivo in campionato e raccoglie tre punti fondamentali per raggiungere il quinto posto. Di ImmobilePedro e Luis Alberto le marcature: il primo apre le danze al 31esimo (161 gol con la maglia della Lazio), il secondo rapina Gyomber per il 2-0 e il terzo mette la ciliegina sulla prestazione con colpo da biliardo a metà ripresa. I campani possono recriminare sui pali colpiti da Djuric Ribery, ma nel complesso la prestazione è stata insufficiente. In virtù di questo risultato gli uomini di Sarri salgono a quota 21 punti in classifica. La Salernitana, invece, rimane a quota 7 dopo 12 partite.

La Curva del Milan dedica la coreografia ai medici e agli infermieri eroi Covid

Inter Milan si scambiano sberloni (solo calcistici)  a ripetizione, ma alla fine escono con un punto a testa: 1-1 a San Siro. Nel primo tempo succede di tutto: due rigori per l’Inter, uno trasformato da Calhanoglu, con esultanza sotto la Sud, e il secondo parato da Tatarusanu su Lautaro, in mezzo il pareggio rossonero, con l’autogol di De Vrij. Il Milan detta i tempi della partita, ma è l’Inter a creare occasioni migliori: nel finale di tempo chance per Barella Lautaro. I nerazzurri partono fortissimo nella ripresa ma non sfondano: ancora pericoloso Calhanoglu e Vidal murato due volte da Kalulu. Nei 15′ finali, dopo i cambi, è grande Milan, anche per un lieve calo fisico dell’Inter, che spende molto e domina letteralmente la prima mezz’ora della ripresa. Quindi, nel tentativo rossonero si nota una grande occasione per Bennacer e   un palo di Saelemaekers al 90′, con Kessié che non riesce a ribadire in rete. Rossoneri che restano in vetta con il Napoli, nerazzurri con qualche rimpianto in più, ancora a -7. E dopo la sosta c’è la sfida tra l’Inter e i partenopei.

Ora tocca alla Nazionale, quindi il campionato riposerà fino al 19 Novembre per riprendere sabato 20, due gli incontri di cartello per gli anticipi: Lazio-Juventus e Fiorentina-Milan, nel mezzo atalanta-Spezia.
Arrivederci a lunedì 22 Novembre.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.