Ci sono persone, donne, quelle sì che si occupano di problemi seri, la cui soluzione aiuta in modo determinante un’Italia ferita dalla pandemia. Un nome? Certamente l’ex Presidenta della Camera, sempre attenta a modernizzare il linguaggio nel rispetto delle donne: Laura Boldrini. E la sua nuova battaglia, perché di battaglia si tratta, è mettere al bando tutti i detti popolari che potrebbero turbare la parità di genere. Basta con la «donna al volante pericolo costante» o «le donne e buoi dei paesi tuoi», censura coraggiosa per spazzare secoli di stereotipi.
Nel frattempo i media e in questo caso è l’Istituto Superiore di Sanità, che sottolinea come l’incidenza virale sia in aumento “in tutte le fasce di età”, ma soprattutto “nella popolazione 0-19 anni” perché, ancora per poco, non è consentita la vaccinazione alla fascia 5-12 anni. A preoccupare, come detto, è l’ospedalizzazione che nell’ultimo mese tra gli over 80, ovvero la parte più fragile della popolazione, è sette volte più alta per chi non è vaccinato rispetto a chi ha effettuato il ciclo completo. Ma sono bazzecole se si pensa ai proverbi, modi di dire dei nostri nonni che, ironicamente, prendevano in giro le donne. Ironicamente e bonariamente.
E, sempre nel frattempo, riferisce Il Giornale “Sette novembre 2021, l’invasione è servita. Senza batter ciglio da parte del Viminale, che appena appena accenna rimostranze all’Unione Europea per la sua atavica assenza in tema di accoglienza e subito dopo spalanca i porti dell’Italia, gli 847 migranti a bordo della Sea Eye 4 dell’omonima Ong tedesca approdano a Trapani. Ancora una volta Bruxelles e Berlino si sono voltati dall’altra parte, senza suscitare nessun benché minimo movimento ondulatorio nella ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, per la quale evidentemente va tutto bene.” Ma sarà una gioia incontenibile per la Boldrini, importante è che si adeguino subito a declinare al femminile tutti quei nomi brutti e cattivi che resistono nella loro mascolinità.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano