Chi controlla i buoni? Chi controllava l’osceno traffico di bambini di Bibbiano di Reggio Emilia, l’inferno, ricostruito dall‘inchiesta “Angeli e demoni” che distruggeva famiglie, strappava piccoli ai genitori, distorti come mostri finti da mostri veri, per venire smistati ad altri nuclei, disturbati, ossessivi, dissociati, ad arbitrio esclusivo dei servizi sociali? La magistratura ha fatto giustizia, si dice. Ma la magistratura è arrivata tardi se è vero che la storia è proseguita per anni su troppi figli devastati e dirottati in due anni e mezzo; inferno clonato da un inferno precedente, quello del Forteto toscano. Arriva tardi, se è vero che in corso d’indagine sono spuntati interessi di giudici, così come di religiosi, nelle assegnazioni di bambini tolti a famiglie “difficili”. Ci si dimentica in fretta di tutto, storditi da false notizie sempre più inutili, ma le risultanze investigative all’epoca scoprirono eccessi insopportabili: elettroshock, farmaci, giochi di ruolo perversi, manipolazioni per far dimenticare i genitori biologici ai bambini, per farglieli credere morti, per spingerli a odiarli “anche tramite il disprezzo delle modeste condizioni economiche familiari”. Segreti di Pulcinella che però possono reggere mesi, anni.
Comunque la Giustizia, arrancando, ansimando, è andata avanti e finalmente siamo ai primi verdetti: Claudio Foti, lo psichiatra infantile sostenuto dal PD, che lo teneva in fama di santo, che poteva fare incetta di incarichi e di appalti diretti, condannato a 4 anni con rito abbreviato (che dà diritto allo sconto di un terzo di pena) con accuse spaventose: giudicato responsabile di lesioni gravissime, gli si imputano sedute di psicoterapia con modalità suggestive, ingenerando in una minore la convinzione di essere stata abusata sessualmente dal padre e sottoponendola alla tecnica della Emdr, la ‘macchina dei ricordi’, “in totale violazione dei protocolli di riferimento”. Le sedute secondo l’accusa, finirono per provocare disturbi, ansia e depressione alla bambina. Siamo solo al primo grado, va ricordato. Ma il solito insultante paragone con Enzo Tortora non è stato risparmiato dai suoi legali, come non lo fu per un altro santone discutibile, il Lucano del dissipatorio e truffaldino sistema Riace. Adesso che faranno? Una spedizione in soccorso come per il compagno Mimmo? Chi parteciperà? I vari Letta, Saviano, Murgia, Lerner, Boldrini, Cristina Comencini, una che ebbe il coraggio di dire che i bambini non sono delle famiglie ma appartengono allo Stato? Andrà anche il lanciatore di freesbee assorbito in politica col PD, Mattia Santori, che a nome delle sardine su Bibbiano ironizzava, tutte balle, diceva? È probabile, certa gente vive sulla dissonanza cognitiva o sulla cattiva fede, compresi quanti, ed erano tanti, e restano tanti, sfottevano sui social: “E allora Bibbiano”? Come a dire che era tutta una montatura e in ogni caso una faccenda spassoa, di cui ridere.
Nemmeno i media controllavano i buoni, il sistema dell’informazione sedicente democratica sull’inferno in terra di Bibbiano ha steso fin che ha potuto una cortina di silenzio sovietica, stante il coinvolgimento, piaccia o non piaccia, della burocrazia comunale di sinistra che comanda nella regione – anche se il ruolo del sindaco è stato successivamente ridimensionato a mero vertice istituzionale, senza coinvolgimento diretto; comunque è stato rinviato a giudizio per abuso d’ufficio. Con lui, l’ex responsabile dei servizi sociali di Bibbiano e della Val d’Enza Federica Anghinolfi (con un parterre allucinante di capi d’imputazione), il suo braccio destro Francesco Monopoli e la moglie di Foti, Nadia Bolognini. Che adesso i vari enti locali e centrali, Unione Val d’Enza, Ausl di Reggio Emilia, Regione Emilia-Romagna, Ministero della Giustizia (insieme all’associazione Gens Nova e alle famiglie di 4 minori) si siano costituiti parte civile, ottenendo diritto al risarcimento, ha il sapore di un grottesco tutto italiano. Con quali soldi li pagherà il terapeuta interdetto dalla professione per 5 anni e dai pubblici uffici per 2? Per non sbagliare, lui ha già cominciato a commiserarsi: chiagni e Foti.
Si poteva scongiurare lo scempio sui bambini? Sì, si poteva, non si è voluto. Guai, per cominciare, ad arrischiare una riflessione sull’effettiva utilità, sulla reale efficacia di quella nebulosa a volte inquietante che sono i servizi sociali con le professioni della postmodernità, psicologi, operatori, pedagoghi intossicati di ideologia che nascondono sicumera, avventurismo, errori e, eventualmente, orrori. Certo, ci saranno altri gradi di giudizio, magari anche colpi di scena, ma la consistenza di un sistema sciagurato, davvero demoniaco, resta in tutta la sua gravità. Anche se non insegnerà niente.
Max Del Papa– Cultura Identità
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