“Il piano di Milano per il Pnrr ha una caratteristica significativa, tutto quello che abbiamo presentato non appartiene al libro dei sogni: i nostri progetti sono già in fase di progettazione o sviluppo e questo è importante”. Ma che c’è da osservare, SALA dixit e basta la parola. Siamo nell’attesa che il suo giudizio sulle proposte tenga conto delle tante criticità presenti in città, ma nessuna presentazione e/o condivisione con chi è fuori dalla sua giunta, asservita al suo potere. La discussione non è nelle sue abitudini e quei soldi lo renderanno “immortale”. Così pensa. E aggiunge “La proposta che è stata presentata dall’amministrazione cittadina al Governo è di 4-5 miliardi e si basa su progetti concreti, prolungamento delle metropolitane, edilizia popolare e scolastica, trasformazione ambientale e rigenerazione”.
Appare immediatamente evidente l’assenza di un programma per i disabili e il loro accesso ovunque, come diritto primario, oltre a lavoro e agevolazioni mirate. E la rivoluzione del welfare che tenga conto principalmente degli anziani e degli ultimi. Un’attenzione all’uomo e alle sue necessità che non c’è. Eppure degli enormi disagi di intere fasce sociali, tutti ne parlano. Sul prolungamento dei metrò si spera non duri decenni. Riformare casa popolari e scuole è un proposito ripetuto da dieci anni, ma neppure iniziato in modo sistematico. Che dire? Sala è diventato un politico che sa tergiversare se è conveniente ( vedi stadio).
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano