Milano fanalino di coda per numero di imprese femminili: solo il 18%. Seguita da Bolzano (18,4%) e Trento (18,5%). È l’analisi sulla leadership femminile condotta dal Gruppo Del Barba, presentata al WomenXImpact di Bologna.
Le imprese nelle metropoli
Bassa l’incidenza a Roma (21,7%), Bologna (21,5%) e Napoli (21,4%). In vetta le piccole province. Col 40%, un risultato quasi doppio rispetto al dato italiano, Cagliari è in testa. Segue Benevento (31,1%) e poi Avellino (30,07%).
Cresce la quota di imprese femminili nelle province del Meridione: Vibo Valentia (3,77%), Napoli (3,29%), Brindisi (3,02%), Palermo (2,86%). Le uniche due province del nord che hanno avuto gli incrementi migliori sono Monza-Brianza (2,84% – 5° posto) e Milano (2,38% – 8° posto). Il dato peggiore tra tutte le province è quello di Roma, dove le imprese femminile sono diminuite del 2,05%.
Ma a frenare la crescita, sono le difficoltà che spesso riguardano l’accesso al credito: «In molti casi – spiega Marco Barbieri, amministratore unico Gruppo Del Barba – le imprese femminili si finanziano in proprio o attraverso il capitale di famiglia, mentre molto scarso è l’utilizzo del credito bancario. Ancora meno il ricorso ai finanziamenti pubblici. A causa dei requisiti troppo stringenti richiesti da parte delle istituzioni bancarie, in generale, le difficoltà di accesso al credito per le imprese femminili rappresentano un forte freno alla loro crescita, quindi anche ad una minore propensione ad investire nell’innovazione».
Il dato regionale
Sicilia (2,17%) e Campania (2,04%) le due regioni dov’è cresciuto di più il numero di imprese femminili tra il primo semestre 2020 e quello del 2021. La Lombardia è al terzo posto (1,77%), ma rimane tra i territori che fanno registrare la quota più bassa di imprese femminili in rapporto al totale delle aziende presenti in Regione: il 19,5%. Al secondo posto in coda alla classifica, dietro il Veneto (20,6%) e il Trentino (18,5%). La media nazionale si attesta intorno al 22%.
Le Regioni più virtuose sono tutte del Centro-Sud: Molise (28,2%), Basilicata (27,4%) e Abruzzo (26,6%). «Per colmare l’esigenza di risorse finanziarie da parte delle imprese femminili – continua Barbieri – i finanziamenti pubblici rappresentano una grande opportunità per sostenere la crescita. Riteniamo necessario aumentare il livello generale della conoscenza sulle opportunità di finanza agevolata, in modo tale che si possa diffondere una cultura capace di rendere le imprese consapevoli delle potenzialità che possono esprimere attraverso un corretto utilizzo dei numerosi bandi disponibili. Si tratta di un ambito che può rappresentare una valida alternativa ai canali tradizionali del credito, troppo spesso limitati da una burocrazia troppo severa».
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